Valentino
ZEICHEN
Valentino Zeichen è nato a Fiume nel 1938, ha vissuto a Roma dove è scomparso nel 2016. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Area di rigore (Coop Scrittori, 1974), Ricreazione (Società di Poesia, Guanda, 1979), Pagine di gloria (Guanda, 1983), Museo interiore (Guanda, 1987), Gibilterra (Mondadori, 1991), Metafisica tascabile (Mondadori, 1997), Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio (Fazi, 2000), Poesie 1963-2003 (Oscar Mondadori,2003), Neomarziale (Mondadori, 2006), Aforismi d’autunno (Fazi, 2010), Poesie Giovanili 1958-1967 (Edizioni della Cometa, 2010), Casa di rieducazione (Mondadori, 2011), Poesie 1963-2014 (Oscar Mondadori, 2014). Ha scritto inoltre i romanzi Tana per tutti (Lucarini, 1983) e la Sumera (Fazi, 2015). Ha lavorato a lungo per il teatro pubblicando Apocalisse nell’Arte (Edizioni della Cometa, 2000), Matrigna (Il Notes Magico, 2002, che racchiude quattro commedie: Matrigna, Intonaco sul Passato, Ginnasti Neoromantici, L’Ospite Illustre), Refezione (Edizioni della Cometa, 2007), Anita Garibaldi (Fazi, 2012), Macchie Dipinte (Edizioni della Cometa, 2014). Sono stati pubblicati postumi: Le Poesie più belle (Fazi, 2017), Diario 1999 (Fazi, 2018) e Diario 2000 (Fazi, 2019). È stato tradotto: in francese, l’antologia Poesie d’Abordage (Les Cahiers de Royamont, 1989); in tedesco, nell’antologia di poesia mondiale a cura di H. M. Enzensberger Luftracht der Sprache, Poesie 1940 bis 1990 (Eichborn Verlag, 1991); in spagnolo, l’antologia curata da Emilio Coco Los poetas vengan a los niños (Sial Ediciones, 2002) e Metafisica tascabile con il titolo di Metafisica de bolsillo (Vaso Roto Ediciones, 2015); in inglese, nell’antologia di poesia italiana a cura di Luigi Ballerini Those Who from Afar Look Like Flies: Italian Poetry from Pasolini to the Present, Tome II (Lorenzo da Ponte Italian Library, 2017).
https://it.wikipedia.org/wiki/Valentino_Zeichen
POESIE
La Poesia
Come un ricorrente duplicato di Big Bang
simula la nascita dell’universo
a sua differenza possibile figlia d’ignoti.
Ella ha madre sebbene svagata
espulsa in un baleno dall’ispirata origine e
subito estranea all’istantanea matrice creativa.
La poesia: annodate interiora.
Si dipana nella prosaicità della lingua
e lascia scorgere allettanti Aleph
dall’inafferrabile momentaneità
gli accostamenti accidentali
fra le lingue ancora brulicanti
l’apparentano agli invertebrati
i nodi vengono al pettine dello stile
e il poeta deve alla sua perizia di fisiologo
il taglio dei versi.
Senza offendere le sinapsi semantiche
riconduce a capo i misurati segmenti
comparabili agli esagrammi
delle divinazioni King.
Ogni volta che la mimesi creativa ricomincia
si ripropone il dilemma: il mondo
deve supporsi creato in versi
come ventilano le scritture oppure
si tratta di opera in prosa evoluzionistica?
Nel dubbio aporistico
applichiamo alla creazione
l’analisi stilistica.
APOCALISSE PER ACQUA
APOCALISSE PER ACQUA
PER LA COMUNE SOPRAVVIVENZA,
DITE ADDIO AI LUOGHI ESOTICI,
E FATE SOLENNE PROMESSA
DI NON RIVEDERLI MAI PIÙ
AFFINCHÉ LE SCIE DEI JET
NON SFREGINO ANCORA IL CIELO,
INTOSSICANDO GLI ANGELI
CHE VOLANO A QUELLE QUOTE.
POICHÉ VI HANNO SOTTO POSTO
AL LAVAGGIO DEL CERVELLO
MALEDIRETE
L’IMPOSTURA DEL BIANCO
E L’INDOTTA FOBIA DELLO SPORCO.
STRAMALEDIRETE IL BAGNOSCHIUMA,
LO SHAMPOO E LO SCIALACQUARE
DETERSIVI NEL MARE
CHE ARROSSISCE PER PUDORE.
E IN CALCE VI MALEDIRANNO
LE FUTURE GENERAZIONI.
SAPONETTE
SGUSCIANTI SAPONETTE PROFUMATE,
GUIDATE DALLE MIE MANI,
INSAPONANDO IL TUO NUDO
SCHIUMANDO PICCOLE BOLLE D’ARIA,
CHE PER EQUIPAGGIO PILOTA
HANNO “ISTANTI” DELLA BELLEZZA IN FUGA.
COMPARABILI A TAVOLETTE DI SCRIBA
SALVATESI NEL NAUFRAGIO DELL’AMORE
DALLE TORBIDE ACQUE DEL BAGNO.
STANNO IN SECCA SUL PORTA SAPONE,
CON LE DICITURE CONSUNTE;
LE CREPE CHE LE CORRUGANO
PREFIGURANO QUELLE DEI CORPI.
NON OSO MANOMETTERLE,
COME SE MI VEDESSI OSSERVATO
DAL CUSTODE D’UN MUSEO EGIZIO,
MA VORREI LAVARMI LE MANI …
LAMPO PENDOLARE MONUMENTALE
Anche dopo la morte del suo padrone
ha seguitato a fare la spola
tra Cecina e Campiglia Marittima;
prendevano il treno al mattino
e rientravano con quello serale.
La fedeltà lo ha scolpito
in duplice monumento.
Rossiccio, pare fatto d’argilla
guardiano di tombe etrusche.
Cosa ci fa in posa quel facsimile cane
con quella simpatica faccia tosta
alla stazione F.S. Di cecina
comparendo al contempo
in quella di Campiglia Marittima?
Assai caro alle due cittadinanze.
Imperturbabile ai molto richiami
sa che “E’ vietato attraversare i binari”.
La Via della Gloria
Una strada a modo, rettilinea
che in prospettiva non pare avere
né uscite e neanche entrate certe;
ai lati estremi del toponimo
la chiudono due quinte teatrali,
si liquida la questione come
una anomalia viaria onirica.
Si dice che gli oggetti in mostra
nelle vetrine degli antiquari
restino alla rimozione
che li destina agli acquirenti.
In passato, una precoce adolescente
fuggiva dai martellanti ciack, e
sporgeva il suo busto di polena
agli angoli di Via del Babuino;
l’inseguivano gli attrezzisti del set
tirandola per la coda di cavallo
la rimettevano sulla “retta via”;
forse era l’attrice Marina Vlady.
LA MATTANZA DELLA BELLEZZA
All’avvistamento della Bellezza
appena una polena che fende l’onda,
e all’istante sull’occhio critico
cala la benda nera del pirata
affilata cortellessa tra i denti
e inizia l’allegra mattanza
della sirena nella tonnara.
Ma in ambito letterario
l’innominato pratica il volontariato!
E rianima sperimentalisti smorti.
L’ALTRA METÀ
NELLA MOLTITUDINE DI CONTENITORI
CHE POPOLANO IL MONDO INVIDIAMO
QUELLE MEZZE SCATOLE AVVITABILI
CHE PER UN INCONTRO FORTUITO
HANNO RICONOSCIUTO NEL COPERCHIO
L’ALTRA METÀ MANCANTE.
EVENTO MITICO RICORRENTE NEI SOGNI
CHE NON HA MAI LUOGO IN VITA
NÉ PER OGGETTI GLI UMANI,
RISULTANDO SEMPRE VANE LE RICERCHE
INTRAPRESE, SENZA CONTARE LE SPESE.
ANALOGIE MUSICALI
L’INFUSIONE MUSICALE NAZISTA
SCAVÒ DENTRO OGNI TEDESCO
UN PICCOLO AUDITORIUM
E NE INGRANDÌ L’ANIMA
AFFINCHE I SUONI SI ARMONIZZASSERO
CON LA MUSICA INTERIORE
SINCRONIZZATA CON LE
MARCE DEI PANZER, POI,
TRIONFÒ LILÌ MARLEEN.
A PIAZZA DEL POPOLO
A PIAZZA DEL POPOLO
MI ACCOSTO ALLA VASCA
DI FIANCO ALLA CASERMA,
NEL RINFRESCARMI IL VISO
ALLA BOCCHETTA
MI AVVEDO DI TENERE
TRA LE MANI E
L’ACQUA CORRENTE
I TRATTI DEL VOLTO
DI CHI FU SEPOLTO
IN QUEL SARCOFAGO
MI RIPETO …
La chiave gira nella toppa
simile a un apriscatole e
scoperchia la latta
È l’amica che apre
e mi sorprende a letto
con un’altra donna
Guarda e sì ritrae
come in presenza
d’un cibo avariato
Piange e richiude
la porta metallica
Mi ripeto…
il mio Cuore è sempre stato
come la porta girevole
d’un albergo a ore
dove si poteva entrare
e pernottare a piacere
ri_uscire in incognito
e senza rimpianti
Ora
vorresti istallare
una porta nel vuoto e
mettere una serratura di marca all’aria ?