Pierangela
ROSSI
Pierangela Rossi è nata a Gallarate (Varese) nel 1956 e vive a Milano. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Coclea e Kata (Campanotto, 2000), Zabargad (Book editore, 2001), Crisolito (rivista “Steve”n° 28 ora in Avventure di un corpoanima), Kairos (Aragno, 2007, terna del Viareggio-Rèpaci), Zenit (Raffaelli, 2013), Ali di colomba (2013), Punti d’amore (2013), Euridice (rivista “Incroci” n° 28), Euridice e l’Haiku (Lieto Colle, 2014), Carte del tempo (Campanotto, 2015), Avventure di un corpoanima (puntoacapo, 2017), Polvere di stelle Polvere di foglie (puntoacapo, 2018); le plaquette: Conchiglie (1993, ora in Avventure di un corpoanima), A Paolo (Pulcinoelefante), A Paolo (M.me Webb, 2015); i poemetti Nel regno di fantàsia (Almanacco poesia, 2019), Mater abrasa (Laboratori poesia, 2019); il libro di poetica Intorno alla poesia (Campanotto, 2013). Ha pubblicato e introdotto il libro di traduzioni di Rilke Verzieri. Le poesie francesi (Biblioteca dei Leoni, 2018) e le traduzioni da Rilke Le rose, Le finestre, Le Quartine Vallesane (Almanacco poesia, 2018-19). È autrice di saggi di critica d’arte. Collabora ad “Avvenire”, a “Studi Cattolici”, ai “Laboratori poesia”.
POESIE
da CONCHIGLIE ora in AVVENTURE DI UN CORPOANIMA
Confini di te
m’attraversano
ma tu, acqua saggia,
in silenzio divori
i miei fianchi selvatici.
Un imbroglio, uno sbaglio.
Ti attendo
per lunghi rimpianti.
Ci fu data l’attesa, una volta ancora (il sì è imminente).
Sì Kerokatis, amiamo le semplici magie, una parola usata.
Sì Kerokatis, anche il profumo col vento si è fermato.
Lo sai, è lacrima (smagliata) (di donna), un frutto
dimenticato (promessa di felicità)
un grembo profondo (mentre s’apre).
Sì Kerokatis, al risveglio non ti voltare.
Si è squarciato, come scintilla il tuo respiro
quanta vita illanguidita
impalpabile che a dirla si frantuma
(schegge a mezzaluna, un’ombra finalmente d’oro).
Apri il cuore, dentro la ferita.
“?C’è l’immagine liquida?”
Un sogno
quasi biondo, trasparente quasi.
Lasciati guardare manca solo la musica, Kerokatis verrà.
E verrà come un orcio di coccio ricolmo di forza.
io e te
endiadi precipitosa:
sottopelle brilla
come cosa sola
non si apre che a fessure
un cuore malandato, un’anima
sporcata
tieni aperto tu
finché lo puoi le porte
del biancore
tu angelo di carne
venuto a dare gioia
ogni minuto: e poi, da grande
farai risplendere se vuoi
ogni parola di proprio amore
a volte, sai, basta un sorriso
ora tu ne hai mille di sorrisi
sorridi per la strada a tutti
e c’è chi ti risponde
dalla terra dei deserti dell’infanzia
da COCLEA E KATA
Les lumiere sanglantes
qui luisent
le mur de la mer
ne sont pas là-bas
pour la
gueule du poisson
Alors, qu’est-ce que je fais?
Il sera suffisant
——————d’aller luisants
à s’entre-regarder una ville touristique
en rapport avec toi.
Il y a en plus, davantage le sourire
qui s’évanouit semi-lunaire
Oui je fais taire
mes cris mes crocs dans la mémoire
comme dans les plis du lit
dans le couvertures de tes yeux
Corre la luce sui fili del tram
come i bambini ai cordoli dei marciapiedi.
e io come una rima
baciata non ho riposo,
non ti ritrovo, occhi e labbra
e mani celibi
d’indugio
nell’ordine perfetto
dell’aderire a te lontano
ed amoroso (sposo della sposa)
graffio d’anello
che il giorno riprende
e svaria in un coincidere
del tempo in orologio
———————-così come lancette del
—————————————congiungersi
ma impercettibilmente, noi
quando i secondi sposano i minuti
nel grembo dei ricordi che verranno
Cercavo il tuo volto di pizia
Tra la folla del bar del centro
Mi ha riscosso la notizia
Di un arresto per traffico di stupefacenti
da ZABARGAD
una carezza di capelli, le ali
lievi al dorso, compivo
di epifenomeno in epifenomeno
la domanda iniziale smarrita
—descrivendo la solita
—-parabola ad arco della
—-eterogenesi dei fini
ti ho incontrato al limite cifrato
sfuggente dell’esistere. Eri quel volto scuro
che mi avrebbe salvato. E tutti
gli amati o disamati intorno
Ma può darsi questo caso abbagliante
che di te si parli e non te ne importi niente
(Del resto eri dentro
dentro, intimissimo pare)
da CRISOLITO ora in AVVENTURE DI UN CORPOANIMA
corpo eterno ritorno al risveglio
abito che inelegante ti tiene
con quanta grazia ti dimentichi.
Tutte le membra avranno sognato?
o non aveva un solo luogo
il corpoazione il corporale
si scarmiglia in ogni dove
misurato altare. Ti ricordi quando guardavi
al senso proscritto di ogni capello caduto?
Impercepito e chiuso
Fantasma dell’oltranza
Leva del disessere svelata.
Non fosse siamo due in uno
di tanto così distrattamente
e poi: che noi non siamo il corpo locativo
del mio riavvolgermi continuo,
il tu variabile, elica circondariale e sforzo
mosso di transustantazione (…)
amore di grafismi istoriato
amore e le tue braccia intorno
da KAIROS
———nuvole ne abbiamo già
————disegnate insieme
—–di vapore acqueo e grazia
————particolare:
tu eri il rosa nascente d’orizzonte, io
il greve grigio spandentesi in bianco
————e porpora azzurrina
E al centro nasceva e rinasceva il rosa
————proprio come un fiore
“Pierangela cos’hai deciso?”
nella notte ti risvegli a un segno usato
siamo rimasti chiusi dentro ai nostri sogni
così c’inganna questo fasto amaro quando resto diurno
a un sorriso menomato protestiamo alteri
come non bastasse ti amo più di ieri
– gli occhi brillanti
non so come d’interno
avevi il lieve a consumare
fantasmi tesi a lievitare
il giusto esserci di forma
del narrare. Ma mi perdo
ecco che mi perdo
adesso senza te
-non era il seguitare
di un messaggio piano
infranto era lo specchio
del dolore quotidiano
-sigillo su parole
elogio del motivo
ritrovato
nel riperdersi in motteggio
da ZENIT
-neppure le effimere
che vivono un giorno sanno
di morire come noi
che alla morte infine non crediamo.
Da giovani eravamo immortali
Ora è questione d’anima
che avverte il miracolo
più vicina al temuto
traguardo intermedio
da ALI DI COLOMBA
Occhi sa il mare
allagare di archi
di luce sui treni
trafitti dalle montagne
da PUNTI D’AMORE
Sopra i muri parole:
poterti tenere dentro
le pareti del cuore
da EURIDICE
——–ai sintagmi dell’onore consegnati
la vita una povera cosa semplice cosa
che i rebus scompaginano al rifiuto
dei connettivi logici. Oltremondo
è dicono più chiaro, a patto
di non sbagliare direzione
andando o tornando (….)
Ci vuole sempre una domenica, dice lei
per tutte le cose
da CARTE DEL TEMPO
nelle carte del tempo le isobare
segnano l’incerto profilo
dei nostri destini esposti
a calamità naturali
come a un bellissimo giorno di sole
da A PAOLO
– siamo tutti unici. Ma tu,
tu mi salvi e mi hai salvato
infinite volte, sei stato tu
l’angelo della realtà.
Quand’ero, quando sono
sui precipizi dei pensieri
neri, tu sai parlarmi e rassicurarmi.
Rassicurata mi hai sempre
nella buona e nella cattiva sorte
così come
avevi promesso: condividere.
Siamo tutti unici, ma tu
tu sei tra i prediletti da Dio.
da POLVERE DI STELLE POLVERE DI FOGLIE
Sulla montagna si posa
Una nuvola grigio rosa
Che pare si riposi