Rossana
Ombres è nata a
Torino nel 1931, è vissuta a Roma, per poi morire, nel 2009 all'età di
78 anni
a Livorno. Le sue raccolte di poesia: Orizzonte anche tu
(1956), Le
ciminiere di Casale (1962), L'ipotesi di Agar (1968), Bestiario
d'amore
(1974, Premio Viareggio), Orfeo che amò Orfeo, poema drammatico
(1975).
Opere di narrativa: Principessa Giacinta (1970), Le belle
statuine
(1975), Memorie di una dilettante (1977), Serenata
(1980), Un
dio coperto di rose (1993). Baiadera (1997). È stata
anche giornalista
e critico letterario del quotidiano “La Stampa".
Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Rossana_Ombres
Web
http://www.treccani.it/enciclopedia/rossana-ombres/
POESIE
POESIE
Leggero
animale rosso
Uno si scorda l’embrione
del
papavero
e non sa
che ne schioderà un rosso animale di sete raggricciante
un leggero animale vòlto sempre all’insù
goloso di pensili cibi.
Misterioso ha il ventre e
segna,
appena toccato,
una fumosa stella:
il suo aspetto è raggiante
come quello degli Arcangeli che guardano
troppo dentro il mistero e diventano torce.
Non prometteva queste
cose quando
nei suoi tiepidi sudari imbalsamato e raccolto
aveva intorno segala e grano protervi:
ma
vinse su tutto una legge d’amore.
Colibrì
alfabetico
Ci fu un soave momento
che armonie in scrutabili
condussero al magma appena modellato
i nomi degli Angeli Nuovi in circolata melodia:
sono
questi
i suoni addormentati
che aspettano di levarsi
al passaggio del colibrì alfabetico.
Scarabangeli
Un tuono a sinistra,
nell’Eden,
e un fulmine tranciò
l’albero della Salvazione dai vinosi frutti.
Rafael, principe di tutti
gli
elettuari,
si dava d’attorno con la sua triaca
(linfa di fegato di pesce, fiori di manna e polvere
di zanna di pachiderma)
per salvare almeno Eva
portatrice di seme maturo.
Ma per errore salvò Lilit,
démone femminile schivo d’amplessi
che non sa qual sia l’uomo e quale il caprone
e l’uno e l’altro rifugge
usando del tempestivo odorato e del potere del volo:
e genera ad ogni nuova
luna
dolci angeliche creature
dalle ali di scarafaggio.
Fiore
accalappiatore di salmi
C’è un fiore che fiorisce
fuori
stagione
e somiglia
per la sua conformazione
ad un asso di spade:
ha il colore di una lama e lancinante
è quel suo profumo di nemesi.
Ha un talamo debordante
che mugola di risentimento o d’amore,
gonfio e vivamente colorato
come l’impugnatura di un asso di spade.
Lo sognò, una notte,
un profeta
e lo vide al mattino:
mugolava forte
vicino alla porta di casa
piantato in un mucchietto di terra tremante
come la groppa d’un cavallino in corsa.
A pochi è dato di vedere
il fiore accalappiatore di salmi
che fiorisce quando il tempo dei fiori
è distante e dimenticato:
e solo i più santi
lo sentono gemere.
La
terra cominciò a tremare
La
terra cominciò a tremare così forte!
Caddero muri
con tutti i loro interni carichi e caldi
si chinarono gli alberi
a raccogliere le loro foglie.
Una fiamma percorse i fiumi con salti da delfino
e le bocche delle sorgenti,
gridarono ognuna la propria meraviglia!
Un furore del sottosuolo
creò
e immediatamente moltiplicò
forme dall’avvenenza slittante:
placodonti di crogiuolo, devotissime
iguane e granseole meticolose.
L’anima,
trasecolata, produsse santi.