Roberto Dall’Olio, nato a Medicina (Bo) nel1965, è docente di Filosofia e Storia al Liceo Classico Ariosto di Ferrara. Collabora con il Professor Antonio Genovese dell'Università di Bologna sui temi della giustizia sociale. Ha pubblicato il saggio Entro il limite. La resistenza mite in Alex Langer (La Meridiana, 2000). In poesia: Per questo sono rinato (Pendragon, 2005 con una nota di Roberto Roversi); La storia insegna. Poema storico – civile (Pendragon, 2007); Il minuto di silenzio (Edizioni del Leone, 2008); La morte vita (Edizioni del Leone, 2010); La notte sul mondo. Auschwitz dopo Auschwitz (MobyDick, 2011); Viole d'inverno. Canzoniere d'amore (Edizioni Kolibris, 2013, con note di Giampiero Neri e Umberto Piersanti). Sue poesie sono apparse su riviste e in antologie. Redattore della rivista “Inchiesta” diretta da Vittorio Capecchi, vive a Bentivoglio nella pianura bolognese. È membro del Direttivo bolognese dell'ANPI.
E-mail robdallolio@gmail.com
ho preso un prato con gli occhi
l’ho fatto atterrare
in mezzo ai grattacieli
mi sono intascato un bosco
l’ho divulgato
tra semafori e griglie d’asfalto
mi è nato subito
uno scoiattolo
al posto di Dio
la vigilia di Natale
dopo 80 anni di vita
se ne è andato
l'indimenticabile Cita
fedele compagno dei Tarzan
vecchia maniera
lo scimpanzè più famoso
del cinema
che amava dipingere
si dice
con mano leggera
fanno rabbrividire
le carceri italiane
facendo luce
su quel cappio di tenebra
che stringe al collo
i detenuti
fino a morire
nello squallore più totale
li seguono anche le guardie
verso un'autosoppressione
parola così tecnica
che fa ancora più male
quanto il silenzio
che condensa queste morti
in numeri facili
da dimenticare
PARLA!
ti chiedo
parla!
al mio cuore
sopra la tua anima
stanno le rose
della notte :
Stelle!
Notte
notte
vita
non è più
un sogno
perché l'amore
sta bevendo
alla nostra fonte
di parole azzurre
Vorrei questo cielo
il cielo di oggi
per noi
il rossore pudico
delle nuvole innevate
di rosea azzurrità
è la mia ora
l'ora rossa
che irrora
di fresca pittura
la vastità
prima del buio
che dolce
ci cattura
mare lontano
delizia di vento
sei tu l'amore
lo sento
immenso lavacro
tra il sacro
e il profano
una cometa di storni
sbuca dal cielo
delle cime
il sole ormai
ha tolto il velo
al regime
dell'ora segreta
dove tu amore
vai e torni
donami l'amore
di un pinguino
lingua di nero
della mamma che cova
impalata nel gelo
che il padre percorre
con l'assiduo zelo
di un monaco guerriero
apri la finestra
sussurra al vento
che mi ami
scenderò su di te
dolce
come neve sui rami
Ci vediamo
quasi tutte le notti
non so se lo sai
prima che i sogni
finiscano
al macero dei pensieri
tu angelo
dai piedi scalzi
la mano che mi dai
sul ponte
dei cavalleggeri