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MARIO SPECCHIO POETA

MARIO SPECCHIO POETA “Pittore che hai finito i tuoi colori / dipingi con il sangue / non lasciare / interrotto il ritratto della vita…” Sono versi tratti da “Congedo”, A piene mani, (Vallecchi, Firenze, 1974). La poesia di Mario Specchio è scritta con il sangue, non con l’inchiostro. È vita, o meglio quella parte di

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SCOTELLARO: POETA E POLITICO

  SCOTELLARO: POETA E POLITICO Rocco Scotellaro nacque il 19 aprile del 1923 a Tricarico, da padre calzolaio e da madre sarta e “scrivana” del vicinato. Morirà il 15 dicembre del 1953, stroncato da un infarto, a Portici. Nei trent’anni della sua breve e intensa esistenza sono racchiusi tutti i segni del più grande sommovimento

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IL PAESAGGIO IN CAMILLO PENNATI

IL PAESAGGIO IN CAMILLO PENNATI C’è un movimento di contiguità e di traducibilità tra il «linguaggio delle cose» e il «linguaggio degli uomini», è questo l’assunto base della poetica di Camillo Pennati, a cui il poeta è sempre rimasto fedele. La forma-poesia in Pennati diventa un luogo di mediazione tra il linguaggio delle «cose» e il linguaggio

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SERGIO CORAZZINI CREPUSCOLARE

  SERGIO CORAZZINI CREPUSCOLARE In contrasto con la poesia altisonante del Carducci e del D’Annunzio, e sulla scia di un Pascoli minore, i versi di Sergio Corazzini, alimentati dalla poetica del decadentismo francese, vengono definiti “crepuscolari”, dapprima in senso riduttivo; saranno poi rivalutati, rispetto a quelle grandi e ormai canonizzate figure, come portatori di una

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PALAZZESCHI L’INCENDIARIO

PALAZZESCHI L’INCENDIARIO Aldo Palazzeschi mette in atto una versificazione giocata sul piacere, irragionevole ed impudente, della pura sonorità. Basta citare la canzonetta “E lasciatemi divertire!” della raccolta L’incendiario per capirlo: “Infine io ò pienamente ragione, / i tempi sono molto cambiati, / gli uomini non dimandano / più nulla dai poeti, / e lasciatemi divertire!” Viene maliziosamente da pensare

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