SULLA GUERRA 2
Poesie di: Pierluigi Ambrosini, Bruno Balzan, Fabio Barbon, Raffaella Bettiol, Roberto Dall’Olio, Antonio Donadio, Sandra Evangelisti, Maria Teresa Giani, Francesca Luzzio, Linda Mavian, Rita Pacilio, Giuliana Piovesan, Carmelo Claudio Pistillo, Antonella Rizzo, Anna Santoliquido, Giovanni Sato, Alessio Vailati, Rodolfo Vettorello
Antoni Farrè, Bombardamento di Barcellona
Pierluigi Ambrosini
BIRILLI
Come birillo del bowling
alto, solenne, impettito
eppure basta un soffio di vento
e piomba a terra.
Una seconda schiera
sostituisce i caduti
altri soldati al fronte:
inutile e vana mossa
per ora solo si muore.
Bruno Balzan
LABIRINTO
…Mi hanno messo tra le mani
un fucile…gridandomi:
“quello è il nemico, spara!”
…Ma non vedevo nessun nemico
solo facce e sagome di gente…
“Spara!” …mi urlano di nuovo…ma
dissi che non potevo…
e così di colpo…un lampo…come
di pallottola…mi trapassò il
cervello…e caddi in un labirinto
…eterno…senza fine…
Fabio Barbon
GUERRA
Quanti sassi fumanti
caduti dal cielo
in stagioni di cenere
bruciate dall’ego.
Cammino per strade
lastricate di morti
e mi vergogno
d’esser uomo,
animale di pensiero
di trite parole
per civiltà sciolte
come neve al sole
e non ho lacrime
per lavare l’odio
solo ideali illusi
nelle pagine d’un libro.
Raffaella Bettiol
LA ROSA DEL DESERTO DI GERICO
Non si schiude la rosa del deserto
bagnata dalla pioggia
di sabbia e fango ricoperta
chiusa nel suo nucleo
sfugge al dolore che permea
ogni sguardo
e nella notte delirante
non c’è un presepe che accolga
un bambino
e l’acqua che da lei sgorgava
non può dissetarlo.
L’alba indizio del giorno
nasce senza promesse
in un rapido feroce bagliore
di corpi profanati.
Roberto Dall’Olio
GUERRE
Tutto è estremo
Guerre e terrore
Crimini e veleni
Dissenso ammutolito
Massacrato
Guerre alla natura
Oltre il proibito
A cosa serve
Siamo sgomenti
Muore la gente
Muore innocente
Tutto è estremo
È superficiale
Esattamente
Come il male
Antonio Donadio
RIDE ANCORA LA SFACCIATA
Ride ancora la sfacciata.
Né tace.
Pire si innalzano
dallo scosso ventre
nell’orribile
dissacrante agguato ripetuto.
Mendicante ancora il giorno
di volti e voci disumani
fra dissepolte nebbie
come stracci di fine stagione
nel silenzio che tutto copre.
Sandra Evangelisti
FINESTRE VUOTE
Finestre vuote come nidi abbandonati
Frastuono e sangue
Siamo abituati non ci meravigliamo più
Come se anche questo fosse normale
La vita
Corpi avvolti in bianchi sacchi
La morte
Non ci spaventa più
Perché ogni giorno moriamo
Un po’ di più
Stava la Madre ai piedi della Croce
Dolorosa
Cristo è risorto
Sì Egli è risorto
Maria Teresa Giani
GUERRA
Il Male inforca uomini come
fastelli di paglia, appicca il fuoco
e soffia-soffia perchè si espanda
per quanto esteso e folle sia
il suo compiacimento per le macerie
gli sventramenti, il sangue della morte
violenta, il vilipendio gratuito
di vite innocenti.
Francesca Luzzio
UMANA ANTITESI
Guerra e pace: parole antitetiche
che neanche Tolstoj riesce a dipanare.
Ossimoro permanente, sempre vigente
in questo mondo tinto di rosso e nero:
metaforici colori di sangue e morte
che ogni guerra sempre richiede.
Non mancano bagliori di cielo azzurro …
… là verso il mare, mentre il sole
all’orizzonte appare e pare dire:
“smetti di odiare, coltiva pace e amore!
Nel cammino breve del tuo sentiero vitale,
offri rose, non impugnare fucili!”
Linda Mavian
NUOVE LETTERE
trovare nuove lettere dell’alfabeto
in questa terra distrutta
perché arms e arms
braccia e armi
non coincidano più
provare a dare
possibilità alla pace
Rita Pacilio
RESTARE IN PACE
È caduta senza scampo anche l’ultima casa
sparisce la faccia della fontana, la nebbia
ogni tipo di arte, le finestre aperte
sul mondo tranquillo e sognante.
Non vedo più i tetti, le chiome perfette
dei lecci uscite dalle mani di pittori:
il vento spazia nello spazio aperto
imparando la fuga dal cielo
come fosse una linea di fumo
o una freccia a battersi senza scuse.
La confessione di una farfalla al trifoglio
spaventosamente in pace parla di colpi
e misericordie nella terra dei buoni
ma l’alleanza resta polvere dolciastra
sotto le scarpe dell’apocalisse: spari o campane.
Giuliana Piovesan
CUSPIDE
Non si può più dire
Anima forse che con si piaga
e non si può più s-piegare
Quella che piega il fiato
è solo curva di dolore piagata
Lacrima di ghiaccio
che nella calda spina toglie
la piaga al fiato e al dire
Carmelo Claudio Pistillo
DUE VERBI
Non c’è pace senza orrore che non generi altri orrori.
Risuona ancora il tempo delle parole dei nostri padri e madri,
stretti alla gola dalle ragioni di chi ha rubato loro la vita.
Quale difesa, quale sguardo potrà mai diradare la nebbia
che avvolge la mano che uccide nell’istante in cui dichiara
sovrana la sua follia e il tramonto di due popoli uniti?
Da queste parti è ancora quel gesto ad essere immortale,
come un Dio che non si vede. Nemmeno il bambino,
che traduce con domande perfette il mistero dell’universo,
sa dare un nome al padrone della luce che ci ha lasciati
nell’ombra. Forse ad occhi chiusi, la magia dell’assenza
potrebbe fare in tempo a parlarci dal palcoscenico
di una terra disabitata da sempre. In principio fu una guerra
tra due verbi. Esausti, quei due respiri in fin di vita, lottano ancora.
Siate dunque voi i loro testimoni e guardiani. Pare dirci una voce sommersa.
Antonella Rizzo
SAPETE
Sapete, ogni uomo è un errore.
Ogni donna, ogni bambino
può trasformare un orizzonte
in una coltre di fumo nero.
Potranno erigere piramidi sacre
ammazzare bacilli, amare o tacere
tagliare cordoni, frantumare zolle.
Ma l’opera dei becchini ambiziosi
trasforma ogni zona, seppur franca,
in un popoloso cimitero.
Anna Santoliquido
COLOMBE
il pudore delle fanciulle
commosse gli angeli
i giustizieri sparavano
il colorito d’avorio
le morbide vesti
si macchiarono di sangue
erano illibate
nel corpo e nell’anima
le colombe
sposarono la Patria
dopo la strage
nidificarono nell’aria
Giovanni Sato
FORSE IN UN FOGLIO BIANCO
Forse in un foglio bianco
verranno scritte tutte le anime
e con esse i corpi maciullati.
Non hanno cercato
la morte
ma è arrivata così,
inaspettata,
lanciata con meticoloso aplomb:
tanto chi comanda non vede
l’effetto della distruzione
e la sua coscienza è pulita,
così almeno crede.
Alessio Vailati
QUESTI ANNI MARTORIATI
Questi anni martoriati
dalla cicatrice di un decennio
di atrocità e di guerra,
questi anni già volati
sui volti addolorati, piagati
degli uomini di questa terra
chi li renderà ai morti,
chi li risarcirà alla gioventù
che adesso li ha perduti,
che non li riavrà più?
Rodolfo Vettorello
TONI CAPUOZZO
(Sarajevo 1992-Kiev 2022)
Guerra, ogni guerra è voce che ripete
lo stesso mantra
di lamenti e sangue.
E un cuore d’uomo perde la sua quiete.
Perde la madre un bimbo di sei mesi
ed uno scoppio gli deruba il sangue
ed una gamba soffice, di carne.
Toni Capuozzo è fragile di cuore
e un bimbo gli si aggrappa dentro. Il sangue
a volte non ammette distrazioni.
Trent’anni ha adesso quel bambino e quando
Toni ricorda, (un luccichio negli occhi),
io che lo ascolto non trattengo il pianto.