All’età di 86 anni, è morto il poeta portoghese Casimiro de Brito, che faceva parte del comitato culturale internazionale di fondazione del sito Italian Poetry. Nato nel 1938 a Loulé, nel distretto di Faro, dopo aver vissuto la sua infanzia nella regione dell’Algarve e aver studiato a Londra, si era stabilito a Lisbona. Fu tra i fondatori dei Cadernos do Meio-Dia (1958-60), che diresse con Antonio Ramos Rosa, e parte attiva nel movimento letterario Poesia 61. Si è affermato rapidamente come scrittore (ottenendo in patria il Grande Prémio de Poesia Associação Portuguesa de Escritores, e insignito dal Presidente della Repubblica Portoghese dell’Encomio dell’Ordine dell’Infante D. Henrique ), facendosi promotore della poesia a livello internazionale. È stato vicepresidente dell’Associazione degli scrittori portoghesi, presidente del PEN Clube Português, divenendo redattore capo della Diversity World Literature Anthology del PEN Club Internacional. Tra i suoi libri di versi: Poemas da Solidão Imperfeita (1958), Telegramas (1959), Canto Adolescente (1961), Jardins de Guerra (1966), Mesa do Amor (1970), Negação da Morte (1974), Corpo Sitiado (1976), Labyrinthus (1981), Subitamente o Silêncio (1991), Intensidades (1995), À Sombra de Bashô (2001), Livro dos Haiku, uma Antologia (2003), Livro das Quedas (2005), 69 Poemas de Amor (2008), A Boca na Fonte (2012), Eros Mínimo (2015). È autore anche di racconti, romanzi, testi teatrali e saggi. Dal 2020 viveva a Braga, città all’estremo nord del Portogallo.
LA CONTEMPLAZIONE DELLA MORTE
La contemplazione della morte salva gli uomini,
diceva Epicuro. Ancora non so
cosa fare, contemplo
i campi intorno, i vigneti, i mulini
e ti porto amica mia
un fascio d’origano –
cosa migliore non ebbero gli dèi
quando ci furono dèi.
Origano e cristalli colorati
in queste mani che conservano il segreto
dell’aria tempestosa. Con esse ti accarezzo
prima che la terra mi offra
altri tesori. Cadere così
è una specie di fluttuazione che salva
chi non attende nessuna salvezza.
Quando i corpi si amano
si alza un tempio invisibile
dove la furia si installa.
Non solo di vino
s’inebria un uomo.
(dal Libro delle Cadute, traduzione dal portoghese di Manuel Simões)