Roberto Pacifico
L’ORA CHE PIÙ SI TEME TU NON LEGGI
L’ora che più si teme tu non leggi
sul quadrante che ferme le lancette
ha nel caldo meriggio dell’estate;
si bloccò forse il loro ticchettio
quando scopristi sul dubbio crinale
un asino vagare con il basto
ancora addosso eppur solo e spaesato;
forse accadde un miracolo: quel carico
cadde dal dorso e diverso suonò
il verso nel silenzio d’erba e rocce;
non sapresti nemmeno dir tu come
ma le parole riapparvero belle
come il sorriso dell’unica donna
che avevi stranamente amato un tempo.