LA ROSA NELLA POESIA DI SATO
Giovanni Sato, in Senhal e la rosa (Biblioteca dei Leoni), tesse l’omaggio alla rosa, metafora di bellezza e di amore e controfigura (senhal) della donna amata. In quest’immagine suprema di delicatezza e di raffinatezza convergono ogni sentimento passionale, ogni ammirazione e significazione: “Ti scopro nel risveglio accanto / in un silenzio fatto / di tutte le rose nate / dal gorgo della notte. / Un petalo tra i capelli / e un altro nei tuoi sensi. / Un altro scivolando / fin giù nelle parole / ed altri nel velluto / del fiato che si sveglia. / Ti scopro di rugiada / all’improvviso rosa, / tu stessa risbocciata.” La rosa è spesso antropomorfizzata: “Vorrei urlare la freschezza del mattino / che sta nella bocca di una rosa silenziosa. / La preghiera che volge a te ogni cosa / centro di universo, minimo sole: / intorno a te rigira ogni amore. / Sei insieme multiplo d’effetti / rosa perfetta in te la vita è un grembo / di donna che ti accoglie / essenza pura di dolore e gioia.” È poesia e armonia: “Com’è intimo / il cuore della rosa / che all’erba / le sue essenze dà / e suona / nella mano che la sfiora / tutte le musiche / che i sensi le fanno dire. / Ed ama, / ama tutto / il suo amore / la rosa fiore. / E tutto dà / nell’alba che la scopre, / mentre conduce / e con la mano muove / lo stelo d’erba / verso il suo bel fiore.” Fugace è il suo tempo: “La rosa non sa quale sia / il segreto d’ogni respiro / sa solo che oggi si svela / e domani già chiuderà / i suoi petali / al cielo che verrà. / Così è l’effimero / volo del fiore / che mai non sa / delle ore, / conosce solo / tutto dell’incanto. / Del poco tempo / che il cielo suo le dona.” La grazia della rosa è ineguagliabile: “Rosa profusa / sospesa e pura, / come elevi tu gli amori / dal fondo dei silenzi, / solo tu sai farlo / senza il rumore ottuso / di convulsi moti, / senza il pensare troppo / di quel che sarà domani. / Tu / rosa sospesa e pura, / sai così bene ritmare il fare / che dal tuo fiore escono gli amanti / e in punte di lievi baci / salgono per darci i versi / dell’amare.” La sua natura è di una generosità amorosa senza confini: “Se tu fossi una rosa nuda / con l’edera che ti avvolge scura / e nell’aria volessi più respiri / così sfiancata già senza le spine / che ti proteggono dal troppo amore. / E tutti i solchi / cui la terra adorna, / intorno alla tua forma, / fossero senz’erba, / così soltanto / tu fra tutti i fiori / saresti l’unica / ad avere amore / e pietà di un fiore.” Si ha il desiderio intenso di fondersi con la rosa, di avvinghiarsi ad essa come ad una sposa: “Tu rosa pura del rosa che giunge / a labbra stese sull’azzurro puro, / nuvola appesa al blu nel suo cielo. / Rosa tu schiusa al mio rosa di pelle / accesi gli occhi petali nel sole, / planando lieve profumi le attese / da sogno a giorno e da notte all’alba. / Rosa tu rosa più lieve di una sposa, / tu sposa mia nel segno del cielo, / intenso d’essere e di profondi sensi. / Così vorrei a te assomigliare / ed essere stelo ad ogni tuo respiro / e sostenerti e tu a sostenermi: / noi fiore completo d’interezza pieno.” L’ode alla rosa è intensa e suggestiva: “Dolcissima rosa dell’alba, /amata mia tenera spina, / limpido pensiero / da nebbie sospeso. / Sentiero al mattino / non c’è più leggero, / d’averti bagnata / d’umida rugiada. / Dolcissimo fiore / amata mia / rosa sbocciata.” È una fonte perenne da cui si attinge amore: “La rosa c’è sempre, / ha un grande cuore / e aspetta che gli amori / si avvicinino per avere / dal loro cuore sempre la forza / di rinnovare il fiore. / Ha un grande cuore / la rosa-amore. / E sogna di cambiare / con la luce degli amori / ad ogni stagione / il suo colore.” L’estasi felice delle ore ha il profumo delle rose: “Mio cuore / così chiamo l’onda del mare / la prima che tocca / il raggio dell’aurora. / Il primo bacio che il cielo dà / all’acqua tutta / tramite il suo moto, / come fa amore / nel moto delle cose / e il tramite del cuore / che batte sulle cose. / Mio cuore / e mio infinito sole, / così chiamo le ore / quando con lei mi poso / e sulla riva siamo / conchiglia e rosa pura.” È proprio della rosa il dono totale di sé: “È come se in questa nebbia / mi appartenessi tutta, / tenendomi silenziosa / rosa tardiva nel tuo palmo. / E sfogliando la sera / nelle vie di un futuro sogno, / esserti a fianco / foglia di un tuo ramo. / Fino al quando / che le reti vorranno / o i granelli / di sabbia / nelle clessidre del mare.” La fioritura delle rose è pienezza d’amore: “Sta sbocciando il germoglio, / il fiore dei fiori / che un cantico suona segreto / e fra le sue corolle tiene / le nostre mani unite. / È specchio questo fiore, / che nascerà domani, / di tutto quel che siamo: / arriveremo insieme / al giorno delle rose, / quando prendendoci l’un l’altro / saremo petali / del sogno del mattino.” La donna ha il fascino malioso della rosa: “Il mio amore ha un suono / quando il suo fiore sboccia nel mattino. / Ed io la guardo mentre s’apre rosa / e tutto suona / da labbro a labbro / e tutto vibra / da stelo a fiore.” La celebrazione dell’amore è come rosa che teneramente si posa: “Questa notte il mio amore / ha dormito dentro il mio cuore / ed io l’ho accolta / e tutta è entrata / e mi ha dato la rosa / del suo segreto giardino. / Ed io ho colto / rosa, stelo, spine / e tutto ho messo / nel senso della vita. / Ed il percorrere / è diventato un fiume / e lei è venuta / lungamente come fatta di mare / ed il sale ho sentito / scorrere sulla sua pelle / e la sua conchiglia / ha trasformato in seni / e le sue mani / hanno cullato il germoglio / nato da noi. / Questa notte il mio amore / ha dormito dentro il mio cuore / ed io l’ho accolta / e tutta è entrata / e mi ha dato la rosa / del suo segreto giardino.” Giovanni Sato in questi versi canta la sublime melodia di un capolavoro del creato, quale immagine di splendore primigenio: “È meglio che la rosa resti lì così / nuda e piena d’ogni puro amore / e che s’apra nel giardino ad ogni mattino / e per tutti sia l’esempio di come amore / abbia pieno in ogni momento il cuore. / Il suo è colore e sta con le parole acceso / e limpido nel verso mostra come s’apre / la rosa che in tutto il suo amore posa.”