L’OCA
Non so vivere
che come un’oca spenta
tra la folla.So del mio occhio attonito
del mio vezzo goffo
del caracollar malfermo
alla corrente.Conosco l’argine penoso
che m’accoglie
vinta
alla nemica sponda.
L’OCA
Non so vivere
che come un’oca spenta
tra la folla.So del mio occhio attonito
del mio vezzo goffo
del caracollar malfermo
alla corrente.Conosco l’argine penoso
che m’accoglie
vinta
alla nemica sponda.
Folgorante.
Tre affermazioni con ritmo serrato scolpiscono un’immagine di sé che mi riporta alla mia adolescenza. Chi non ci è passato per momenti come questo, credendoli eterni? Fortunatamente poi la vita continua…
Grazie per il dono che fai all’umanità della tua scrittura!