IL “CANZONIERE DELL’ANGELO” DI SATO
Giovanni Sato ci sorprende. Dopo Geografia interiore (2014), La solitudine del cielo ( 2015), Cambiamenti di stato (2018), Le metamorfosi del cuore (2019), già prove evidenti della sua creatività originale di poeta, con il suo ultimo libro Canzoniere dell’angelo di Terra (Biblioteca dei Leoni) dimostra una vena geniale nell’affrontare un’avventura poetica fuori dal normale dentro lo spazio luminoso dell’angelo. Un angelo diverso dal modello classico e prodigiosamente carico di tutti i fremiti, le ansie, i patemi, i sogni umani, oltre lo stesso esempio noto uscito dalla penna di Rilke. In queste pagine, la maturità umana ed espressiva di Sato si dispiega nella pienezza formale e, come ha scritto nell’editoriale del libro Paolo Ruffilli, “l’indicazione che viene dai versi intensi tra incanto e rapimento di questo canzoniere, in relazione alla questione del senso e del valore della vita umana, sta nel riconoscimento dell’incontro misterioso tra finito e infinito, tra tempo ed eterno. E il poeta raffigura in modo fulminante la grandezza e terribilità (dannazione ed estasi) che è nel destino di ogni uomo che voglia essere se stesso”. Definizione che accolgo in pieno perché sottolinea la portata straordinaria di questo libro che consiglio a tutti di leggere per le molte implicazioni esistenziali, spirituali, psicologiche, oltre che per l’inconfondibile musica che lo caratterizza. Una lettura coinvolgente, piena di sollecitazioni.