CON VILLALTA TRA VENETO E FRIULI
Il nuovo romanzo di Gianmario Villalta L’apprendista (SEM) si svolge in un paese tra Veneto e Friuli, in una vecchia chiesa d’altri tempi arrivata bene o male fino ai nostri, e ha per protagonisti i due sacrestani che ci lavorano, il più vecchio e depositario dell’edificio di culto e il suo poco più giovane apprendista. L’ottantenne capo ci è arrivato da lontano, dopo un lungo soggiorno missionario in Giappone, e il suo aiutante da più vicino, dopo una non meno lunga esperienza di operaio in fabbrica e un’assistenza in casa alla moglie morta di una complicata malattia. La strana coppia amministra gli usi e le necessità di un rito che coinvolge ormai sempre meno persone, fin dalla mattutina e deserta messa feriale delle sette e attraverso le poco più frequentate celebrazioni festive. Alla luce incerta dei pochi ceri che illuminano l’altare e i suoi dintorni, Fredi e Tilio si muovono replicando gesti e pratiche che vengono da lontano, fermandosi tra un impegno e l’altro a riscaldarsi in canonica con il caffè corretto alla grappa e a chiacchierare del più e del meno intorno e dentro la vita di un paese che nel suo piccolo sintetizza ciò che accade ovunque in giro per un mondo che ha svuotato di senso i grandi valori del passato, compresa la religione e la sua pratica. Il talento di poeta di Villalta offre al narratore la straordinaria gamma di toni e la coloritura espressiva capace della grande forza coinvolgente che ha il racconto. Un racconto che a partire dall’apparente esiguità di fatti e di plot, attraverso i suoi due indimenticabili personaggi, fa della piccola chiesa di paese il palcoscenico in cui la crisi di identità di un’epoca e di intere generazioni approda magari inaspettatamente alla riconquista di un senso per la propria marginale personale esistenza.