CREDEVO
credevo d’essere quasi speciale
perché urtavo ogni cosa con la mente
e senza toccarla la penetravo –
mi credevo diversa per il sogno
costante che sempre mi divideva
fra terra e cielo – col mio bagaglio
non ero mai sola
e mi muovevo in buona armonia
nella grande Casa che mi accoglieva –
ma era solo inganno di giovinezza…