POETI STRANIERI: CHRISTOS KOUKIS TRADOTTO DA PAOLO RUFFILLI

POETI STRANIERI: CHRISTOS KOUKIS TRADOTTO DA PAOLO RUFFILLI

Christos Koukis è un poeta della generazione greca dei quarantenni. La sua scrittura, ricca e visionaria, traduce circostanze e accadimenti della vita (amori, amicizie, passaggi esistenziali, vicende di cronaca) in immagini inaspettate e sorprendenti , anticonvenzionali, in una fioritura di illuminazioni a proliferazione, in una successione paratattica che procede per rapide scansioni ad effetto analogico. La sua poesia procede dentro l’alone costante di un impegno civile giocato sempre di sponda. (La notizia biobibliografica continua in coda alle poesie)

Lo spazio vuoto

Lo spazio vuoto

è lo spazio ben bilanciato

un vicolo cieco e l’ultimo rifugio fisico

 

Nessuna sensazione scivola via

il vuoto non chiede né interviene

fermo contro le deformazioni, riluttante a sfidarti

Aspetta silenziosamente ciò che esiste per respirare il suo ultimo respiro

non è affatto un ruolo ingrato per una bellezza così irreale

Umilmente fedele all’immobilità non diminuisce (in valore)

la sua sensazione di cristallo riflette la memoria intatta

 

Nello spazio vuoto si evolve solo la pace

se sei in agonia, realizzalo, chiudi semplicemente gli occhi

e via

 

Campanellino

Il paradiso è pieno di lividi

di mais mietuto e dialogo

Un’eternità tempestiva

Ho cambiato così tante volte

nome, numero e versi

ma non mi sono mai occupato di disturbare il corpo nudo

incandescente prima ancora di entrare nel fuoco

la tecnica che ricama il destino alla felicità

il tocco dell’eterna oscillazione

 

Ho letto tutte le fiabe e ne sono certo

che il tuo nome esiste

la tua vita fiorita

che tu sei il segnale per la mia mente di passare

netta nella regione del piacere

Sei più bella dei miei anni d’infanzia

Come puoi accrescere così tanto il fascino

dall’ultimo banco di un libero semplice lampo

Come puoi conoscere il sogno all’indietro

il modo in cui la neve si trasforma in polvere di diamante

 

Quando fai tanta luce dappertutto

corro con gioia per cogliere le molte sfumature

Se non fosse per te non ci sarebbe un’altra donna

 

L’oscurità è caduta. L’oscurità è caduta sulle città

La saggezza è un bacio lontano da noi

 

Evelyn

Sono cresciuto con i Beatles e i Rolling Stones

il polline della melodia e l’alveare della rugiada

e ho imparato che le migliori scale

sono i nostri anni d’infanzia

 

Dietro, la luna c’è sempre

è la nave non velata

Di fronte, le sveglie al cioccolato

sono gli ostacoli presi a morsi

Nelle lampade alla fragola

le conclusioni multicolori

Sui cavalli i venti hanno viaggiato molto

sono caramelle

Intorno agli esperimenti di granito

le equazioni non scritte

 

Il mago, la ruota e le bolle di risate

Esercitazione di tiro nei cuori deserti

Trampolino sulla luna piena

Lo stato sconfinato e la politica senza un soldo

Il gufo di servizio

e le bambole alla finestra

ombre che si sgonfiano

Corrispondenza con l’invisibile

Gli anelli della verità

 

Cittadella dell’affetto:

Madre, Atena, Vergine Maria

 

Il Batterista e la Notte Santa

I vestiti sporchi e la paura eliminati

Le ginocchia battono sul legno della bella età

Il gusto della fattibilità

nelle imprese dell’Immaginazione

Il suono dei significati e l’impressione delle parole

Precipita la bellezza e il sonno

viene in modo naturale e miracoloso

come unico erede delle palpebre

 

Evelyn, dolce Evelyn

devi essere un fiore nel modo in cui racchiudi il cielo

in un ramo

La fortuna del cambiamento è affar tuo

Canta per noi, canta per noi

l’uguaglianza delle stelle

le analogie ideali del sogno

l’eccedenza eterna del gioco

 

È tardi, troppo tardi per questo mondo

vivere senza amore

 

Piscina

Hai la stessa età dell’alba, come mai,

nella luce prima che il sole abbia il tempo di scrollarsi di dosso le sue lenzuola

 

A quest’ora la fatica prepara la colazione

l’alterità si lava la faccia

la rugiada pulisce il cancello della salute

e le case bianche legano il domani ai loro polsi

 

Le bottiglie di acqua calda del dolore si avvolgono attorno a vedove gioiose

a quest’ora i gigli girano la bocca verso il mare

perché i tempi contusi cessano di annerire le onde

 

Nelle tue mani le nuvole sono gessi per la sposa, come mai

i sussurri del futuro sono un mare pesante

il tuo silenzio rovina il posto, le tue notti luccicano

 

Continuo a trovarti diversa

sotto la gonna brucia una spiaggia rossa

come puoi nasconderti dalle altre ragazze, come puoi scappare

dai loro deserti con i tacchi a spillo

quando brilli di passione

 

Ti hanno abbandonato su linee pulite, come puoi

attirare campi timidi

come annullare l’incantesimo lanciato su incroci incustoditi

come strofinare la febbre sulla faccia dell’oscurità

 

Il peccato ti cuoce sulla schiena

la ricchezza ricama i pentimenti d’oro

Le comete riposano sul tuo ombelico

le stelle bevono luce

La tua fiamma colma le lacune della giustizia

 

Dove l’alba non parla, il dolore depone le sue uova

la tua mano destra diventa insensibile e le ginocchia diventano confuse

le nazioni si alzano e illuminano i crateri

affinché il corpo umano non venga imbavagliato in una piscina poco profonda

 

Non riesco più ad arrivare fino al tuo recinto per vedere

Ho tagliato la tenerezza in coriandoli e l’ho distribuita

ai venti del tuo cortile

 

ma tu

fuori dalle torri sei una principessa

fuori dall’acqua della mente, un annegamento

fuori dalla luce, luminiscenza

 

Luna America Latina 

La polvere da sparo della luna rossa ha fatto cadere inconsciamente i ciechi della vergogna

Domani mattina risorgeremo vivi di nuovo

 

Sono stato svegliato dai fiocchi di neve della tua voce

Ho stretto il sole maturo e bevuto in un sorso

il polline di una patria

l’estate è un paradiso privo di disperazione miracolosa

 

I pini appuntano le sillabe del blu

Gli uccelli lanciano pietre alla voce delle macchine

I raggi del sole si tuffano nell’acqua per la croce del giorno

 

I fiori contano la luce con precisione decimale

e i bambini sul balcone di legno sono nuvole in pantomima

 

I ciottoli silenziosi mancano di coraggio

sulla sabbia che non si attacca all’amore bagnato

 

Devo essere caduto mille volte. Mi sono rialzato una volta

I tuoi gambi di grano, la tua pelle luminosa

Sesamo sulle labbra, isole nel vino oceanico

Lingua che vacilla, corpo che prova l’acqua

 

Ci sono donne affini ai numeri primi: si dividono

 

Guerra in Medio Oriente

Uno scoppio di guerra e subito il piacere del sesso rifluisce dentro di noi

Le profezie si  sono trasformate in carta moneta e la carta moneta in esca

per un paese scartato dalle mani del suo stesso sogno

 

Colpa su colpa ho tirato su il disastro afferrando la catena lucente da terra

Ho letto i tragici nuotando nell’istmo della realtà passata

Solo così non mi sono svegliato, non mi sveglio al primo sangue

 

Non riesco a dormire quando ti vedo raccogliere

da ogni stagione un paio di respiri:

 

il mormorio di foglie gialle, la rapidità dei venti del nord

il battito del mezzogiorno estivo, il ronzio dei tetti innevati

il crepitio mortale dei ruscelli traboccanti e la risata del vento fortissimo

 

la rondine che sbuffa, il sospiro fumante del prato

il galoppo della cima della montagna, l’immersione nell’azzurro

lo scoppio di nuvole arruffate e l’incenso della terra umida

la polvere da sparo del tuono, i paraocchi della nebbia

rotaie di primavera, bussole dei frutti

il fumo del diluvio e le ceneri del sole

 

Il gelo del successo e la fame del fallimento

 

Le nostre lacrime chiedono di condividere il pane dei secoli

(Traduzione dall’inglese di Paolo Ruffilli)

Christos Koukis è nato nel 1979. Vive e lavora ad Atene. Ha pubblicato varie raccolte di poesia in greco: “Ημερολόγιο για ερωτευμένους”,  “Το παράλογο του ήλιου”,  “Μετά την ομορφιά”, in inglese: “Diary for Lovers”, “Modern Guilt”, in francese: “Journal intime d’un amoureux”. Scrive testi per canzoni. È direttore del Crete International Poetry Festival che si svolge in Grecia ogni anno. Di recente ha collaborato a un progetto internazionale per Documenta 14 Atene.

 

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