POETI STRANIERI: MEYER GAO TRADOTTA DA PAOLO RUFFILLI

POETI STRANIERI: MEYER GAO TRADOTTA DA PAOLO RUFFILLI

Meyer Gao è una poetessa cinese. La chiave di lettura della sua poesia è il filo onirico: quel tanto di inventività fantastica, di spinta visionaria che interviene sempre ad animare le situazioni materializzandole e caratterizzando in forma di  coinvolgimento personale le presenze di persone e di resti della storia passata a confronto con la natura selvaggia (Mosè e il deserto, gli Inca e Machu Picchu, i fossili di Twin Rivers). I luoghi sono prima intravisti nella visione che effettivamente documentati, anche se reali. E questo vale anche per le presenze umane, rese diafane e lattiginose da uno schermo che, mentre le vela, nella loro improvvisa luminosità anche le rivela per forza e suggestione di una scrittura esuberante. (La notizia biobibliografica continua in coda alle poesie)

Natura selvaggia

È lì dove una freccia sta per essere scoccata

Un posto dove imbattersi in diamanti

Per uno zoccolo dal cuore di corno

Al suo luccichio simile al corallo

Creature alate tracciano respiri che restano nell’aria

Quei quarant’anni trascorsi da Mosè invischiato dentro il buio

 

Dove un oceano scompare, un alveare cresce tra le spine

Cristalli di sale spuntano fuori da un bastone

La fede cresce da una pietra

Insetti spinti a trasgredire

Alla ricerca di un barlume di luce

Deserto dove un fiume ruggente

Rotola sulla schiena di un cavallo ferito

 

È lì dove piange un cervo dal cuore gentile

Una lontra che non ha dove andare afferra un artiglio di granchio

Lo spezza contro un ramo di salice dove il verde della primavera

Nuovi germogli ancora una volta estrae

Fuori dal pallore simile a un cadavere

 

Lavoro

Tu emergi dritto su dalla mia radice

Ancora una volta un po’ di decadenza resta in sospeso

Malattia dopo malattia

E dopo che hai chiesto di essere amato e ancora amato

Leghi le mie lacrime a una catena

Colpisco la terra

Come Mosè che colpiva la terra con il suo bastone

 

Un pozzo sgorga dalla pietra

Puoi prendere il mio ultimo vestito

Come raccogliere l’ultimo stelo di grano nel campo

L’ultima rugiada del mio sangue

Portali con te, se lo desideri

Ma ti prego, lasciami l’ultima alba

Lascia le mie labbra, labbra gonfie

Lascia che i miei denti mastichino il gelido vento

 

Arriverò a Betlemme in anticipo

Per diventare uno stelo di fieno in una mangiatoia

O quello che manca, trent’anni dopo

Arriverò a Gerusalemme in anticipo

Per strappare gli aculei dalla tua corona di spine

E diventare un altro Simone per portare la tua croce

O un’altra Maria Maddalena

Per preparare aloe e mirra

Per ungere i tuoi piedi stanchi della strada

 

Questo è ciò in cui credo

Non mettermi alla prova, dammi una ciotola d’acqua

La muterò nel corso d’acqua di cui hai bisogno

 

Tetro incontro — Macchu Picchu

(Uno)

Mi sento come se qualcuno stesse camminandomi sul petto

Mentre mi siedo sul tuo trono

Leggendo la storia di un regno decaduto

 

La pietra silenziosa è pesante come ferro

Il martello una volta brandito sull’ampio arco

Cala ora attraverso il vuoto di Cuzco

L’oro è immortale

Ma non può riportarti in vita

Il re sconvolto lo si può vedere seduto in un dipinto

Di fronte agli elmi e ai cavalli omicidi dell’Europa

 

Gola a canne di flauto di Cuzco

Non puoi comprendere una civiltà di barbari invasori

Il dio del sole è collassato dopo un solo colpo

A quanto pare, la tua sfortuna era appena cominciata

 

(Due)

Quella tribù a dorso dei lama era gentile

Dolce amarezza

Sgocciolata nel succo di foglie di coca

Le canzoni di montagna sono azzurre come il cielo

Ho spinto un cavallo attraverso un campo di allenamento

Come può una donna orientale essere così sfacciata da sognare

Di trattenerti sull’orlo del burrone?

 

(Tre)

La tua canzone è arrivata fino in cima alla montagna

Machu Picchu

Il vino gocciola lungo le cuciture dei tuoi pantaloni

Le frane fanno la loro opera su tutti i lati

La luce del sole e della luna spazzano a turno le tue distese

 

Di notte ballano: queste pietre che hanno fatto crescere i nomi

Hai tenuto le tue feste davanti alle montagne di fronte

Con le tue mille consorti a portata di mano

Machu Picchu!

 

Le pietre si sono scolorite col sangue che scorreva qui

Le campane delle chiese di Cuzco hanno smesso di suonare

Con la sua vista da un’altezza sopra l’alba

La luna conosce l’angoscia degli zoccoli delle pecore

 

Accarezzo il tuo dolore, come una strega che ha perso il controllo

Le mie lacrime sgorgano

 

(Quattro)

Ora posso affrontare con calma una nevicata

La neve scende rapida

A nascondere la spada di un regno decaduto

 

Le erbacce trascurate crescono fino al cielo

Cuzco si trova così vicino al sole

Una bufera di neve può facilmente bloccargli la gola

 

(Cinque)

Una chiesa in rovina, hum… No, un tempio

Un intero altopiano può rovinare, il terreno alto del cuore

Può rovinare il fuoco da rocce fatte a pezzi

Rovinare l’aria rarefatta

 

Gli angoli di otto gradi raccontano una storia immortale [1]

Interno di pietre, yin e yang intrecciati

Creazione desolata che invecchia senza essere rovinata dal tempo

[1] Gli archeologi hanno scoperto che molte strutture a Machu Picchu sono inclinate con un angolo di 8 gradi, offrendo alle pareti e alle porte una protezione ottimale contro i terremoti.

 

(Sei)

Prendi il fuoco dalla parte tenera del tuo petto

Dal collo della catena delle Ande

Quel cranio silenzioso nutriva molte aquile

Quando le aquile si erano ormai formate

Il rifugio solitario di questo posto finì

 

Misterioso fiume Urumbamba

Come è arrivato l’apice della sua passione ribollente

Dove la pace dominava con le sue danze di festa?

Una catena montuosa era il volto di un gigante rivolto alle stelle

Ogni architrave aveva il suo gnomo di pietra

E le finestre erano per tre

Sole luna donna

 

Accetta ogni cuore che viene in pellegrinaggio

Machu Picchu

Aumenta l’altezza della polvere

Non puoi più affrontare il sole ardente da solo

La tua anima subisce così tante interruzioni

Cresce sempre più lontano dal sole

 

(Sette)

Un bambino su un’antica strada Inca, un treno in corsa

È una forte crescita della linea di sangue Inca

Spazio esposto alle intemperie, tempo imprecisato

Il cavallo di Neruda

Il martello di Hiram Bingham [1]

 

Quando di fronte alla pietra

Tutto il resto è transitorio come sabbia

 

Finestre a tre luci

Spazio temporale fiamma

[1] Hiram Bingham era un archeologo dell’Università di Yale che fece diverse spedizioni a Machu Picchu dal 1910 al 1917. I suoi rapporti attirarono l’attenzione internazionale sulle rovine Inca.

 

(Otto)

La catena delle Ande

Locomotive nere, facce annerite dal sole

Splendore bianco immacolato circondato dalla giungla nera

Un cuore bianco immacolato

Montagna andina

Hai incorporato un ruscello che cade in una gola

Gli hai messo sopra uno specchio ruvido a perpendicolo

Per quattrocento anni poi

Hai nascosto quei suoni torrenziali

Lasciandoli dimenticati dalle cime lontane

 

Non è il momento di decidere

Il tempo porta a compimento tutto

E poi distrugge tutte le cose

 

(Nove)

Pachakuti, ultimo grande re degli Inca

Prevedendo chi avrebbe cercato tra le ceneri della storia

Per le tracce di vergogna e di gloria sulle pietre

Ha nascosto quei segreti in una contaminazione

Sangue di un regno decaduto

Fu spalmato su pagnotte di pietra

 

Le donne erano coltivatrici di queste terre alte

E su Machu Picchu

Sono state offerte a un sole immaginario

 

(Dieci)

Non c’è salvezza che arrivi per davvero

Dio cosmo chiese

Tempo spazio cosmo

Pecore donne angeli

 

Machu Picchu

Vedendo la crescente prosperità di Cuzco

Cadere negli schemi convenzionali di globalizzazione

Puoi inventare solo storie

Per rispondere alle preghiere dei fedeli

Usando il silenzio di picchi torreggianti

Usando solitudine, desolazione e rovine

 

(Undici)

Sì, apri le mie ferite

Apri le ferite dei re Inca

Apri le ferite del Perù, del Sud America

Le ferite del mondo

 

Apri il massacro non registrato di un teschio

Apri singhiozzi di polvere mossa dal vento sul terreno nudo

Apri un cuore grondante di sangue

Apri ferite di pietre nella notte!

 

Apri quel tratto di terra priva di ossigeno

E quei semi privi ​​di ossigeno

Semi senza modificazioni genetiche

Cresceranno lentamente

Tra le ferite

 

(Dodici)

Non c’è nirvana

Nell’ultimo mese dell’anno

Durante l’inverno rigido dell’emisfero nord

Tu entri in una florida estate

 

Prendi questo triste incontro, usa bambù intrecciato

Usa un ago per cucirlo stretto

Per modellare una palpebra

E in un battito di ciglia

Il mondo si aprirà e si chiuderà

 

Sulla tua guancia di stagione lascia impronte tremanti

Della mia vita attuale

 

Grotta carsica Twin Rivers

Non posso dirti tutti i miei segreti

I miei segreti stanno ancora crescendo

 

(Uno)

L’acqua del mare sale di nuovo

Portando per intero il desiderio della marea

Dalla punta della lingua alle profondità dell’anima

Creature che non hanno modo di fuggire

Terra, trova rifugio in quei cadaveri eroici

Di insetti, pesci

Insieme a panda e rinoceronti

700 milioni di anni dopo la gente cercherà i loro fossili

Per onorarli come sacre reliquie

 

Dimentica l’agonia che continuo a rivivere

E la mia gioia, acuta come la lancetta dei secondi di un orologio

 

Il mio mondo interiore ora si unisce alla loro lega segreta

Porta notizie dagli incendi dei vecchi fari

Ho vissuto tutto questo tempo

Come in una favola

 

(Due)

Ho ingoiato fiamme

Sono passata attraverso il collasso e la rovina

Oh doglie strazianti, ora avvolte nell’acqua

 

Quello era il mio limpido sangue, difficile da scandagliare

In questa ferita che non guarirà

Terreno coperto da depositi di fiori carsici

Serie di pozze calcifere, grandi e piccole

Sono come i tuoi campi terrazzati, sotto il tuo sole e la tua luna

Anche loro fioriscono e portano frutto

Il tuo calore corporeo è la sua illuminazione solare

Il tuo sguardo, che passa attraverso un tunnel di 700 milioni di anni

Delizie sul suo corpo piene di passione salutare

 

(Tre)

La pietra è dimenticata

All’interno della pietra sta crescendo un altro tipo di pietra

La pietra in una forma alternativa abbandona la pietra

La pietra… fiorisce come un cristallino fiore di se stesso

 

A volte la pietra dimentica il mondo esterno

Diventa ariosa come il cotone soffiato

Passa attraverso una durata inflessibile

Piegandosi in increspature di tenerezza

 

Lasciata a me stessa, ma non abbandonata

La mia voce chiara deve ancora risuonare attraverso il silenzio

Di 700 milioni di anni che scintillano come spazio stellato

Nell’impazienza  della tua venuta, parole di pietra come oro

 

(Quattro)

Mentre cala il sipario sulla prosperità

Tutte le lampade si affievoliscono

La polvere scende sul mio cuore

L’onda del passato che rimbomba ha lasciato tracce sulla pietra

E inondazioni improvvise precipitando lungo i burroni

Non hanno dato a elefanti e rinoceronti il tempo di fuggire

 

Di volta in volta, si sono verificati collassi su piccola scala nel mio corpo

A causa della sete per l’effetto del calore

Una volta ho tenuto una coda di dinosauro in bocca

Passando gli anni hanno ignorato i canti degli alberi e della pioggia

Diffondendosi attraverso il mio corpo

Già parte integrante di me

 

Gli abitanti delle montagne camminano sulla mia schiena, portando legna da ardere

Il fumo della cucina sale al crepuscolo

I profumi di erbe si uniscono al bagliore rosato del tramonto

Portando conforto alla mia oscurità

 

Mi è stato detto che una moneta ha due facce

Perché dovrebbe il mio dritto

Essere altro da me stessa?

 

(Cinque)

Una volta un’aquila ha cercato di volare nella mia mente

La ferocia del suo colpo era troppo per me

Durante le limitate ore di sole ho immagazzinato acqua

Una vegetazione lussureggiante ha guidato gli insetti alla fine del loro viaggio

 

Una cascata che non riposa tutto l’anno

È il mio ruggito che emette

Tutto ciò che devo confidare

La colonna del mio corpo è costellata di ferite

In cui scoprirai il mio polso

Attraverso di loro mi connetto

Con le tue generazioni in corso

 

L’aquila vola verso il cielo lungo una parete rocciosa

Lasciando il mio cuore in un vicolo cieco, ma levandomi in alto con lei

 

(Sei)

Posso leggere nostalgia di casa

Nei tuoi gesti di porcellana a motivi blu

 

700 milioni di anni solitari, colpi di tuono

Tutti erano impronte delle tue vite passate

 

Un uovo su una parete rocciosa… attraversa il suo ciclo di fertilità

Pietre e acqua

Trasformati in oggetti di pellegrinaggio

Sono totem qui

 

(Traduzione dall’inglese di Paolo Ruffilli)

Meyer Gao è nata a Huai-An, nella provincia di Jiang Su, in Cina, e vive a Londra. Proclamata tra le dieci principali poetesse della Cina di oggi, ha ricevuto innumerevoli premi in patria e all’estero, come il Long Poems e il Poets Prize of the American Academy of Culture and Arts. Tra le sue raccolte in cinese e in inglese: The Weight of Sponge e You and I and Twelve Back. Le sue poesie sono state tradotte e pubblicate in molte lingue tra cui inglese, russo, tedesco e giapponese.

 

 

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