LA LUCE DELLA VERITÀ IN VAILATI
Nel percorso poetico di Alessio Vailati si ravvede un intreccio di linee, corde e fili che tesse la trama fitta della sua poesia, dove l’ordito è la pacata e profonda riflessione. Sulla lemniscata-L’ombra della luce (La Vita Felice) presenta un’architettura a piramide al cui vertice si posiziona la luce della Verità, ambita meta che offre la chiave di lettura dell’intero universo. La tensione è elevata, ma comprendere come la Luce possa scadere in ombra, quando a contatto con il mondo reale, la materia, gli oggetti e la ragione umana, genera quesiti come «Dov’è la traccia che divide / il pensiero generante e il generato?». Al fine di determinare la presenza nascosta della luce, è interessante la scelta dell’autore di riferirsi spesso a vetri, specchi, finestre: elementi materici che modificano il raggio e mediano bagliori, riflessi, riverberi. Significativa la capacità di dipingere quinte paesaggistiche con delicatezza e tratti impressionisti. Nella sequenza dubitativa, resa da Vailati con estrema eleganza e avanzata ricerca linguistica, affiora con sempre maggiore evidenza un rapporto di relazione certo, di equilibrio in opposizione alle inquietudini: è un tu rivolto all’amata – pensiamo – ma potrebbe coinvolgere una qualsiasi altra entità a cui appellarsi per sconfiggere precarietà e solitudine.
Dalla prefazione