SONIA GIOVANNETTI E LA BELLEZZA

SONIA GIOVANNETTI E LA BELLEZZA

Nella poetessa Sonia Giovannetti, in Tempo vuoto (Edizioni Tracce), prevale su tutto la voglia di ricerca, l’urgenza di scoprire la parte di sé a lei sconosciuta. E si sa che l’animo umano tende al di là del circuito stretto in cui il nostro vivere è circoscritto. Da qui l’azzardo oltre il limen, oltre la siepe che traccia la chiusura del nostro esserci. Un volo verso l’infinito dello spazio, verso quella pluralità che ci completi, verso quella totalità da cui veniamo e verso cui aspiriamo. Una completezza di difficile portata e assai improbabile da raggiungere, dato che siamo destinati, noi mortali, ad una miopia congenita, per cui il nostro sguardo non può superare orizzonti prestabiliti. Forse è la poesia il tramite secondo il quale l’Autrice può ambire a vincere la caducità del tempo e rendere il presente perpetuamente afferrabile in uno abbrivo verso ambiti sublimati, al di fuori e al di sopra dell’hinc e del nunc; dell’ “aria vacua e sospesa/ di chi non ama/ chiusa da catene/ ignara della vita.”, per perdersi nell’“aria trasparente/ di quelle altezze”. Un messaggio fortemente umano quello che invia la poetessa, un messaggio che arriva a noi tutti per la sua forza esistenziale. C’è l’amore, c’è la coscienza della precarietà della vita, quella di una Bellezza verso cui la Nostra aspira con tutta la sua energia creativa; c’è “l’amore per quel tempo vuoto/ pieno di un nulla affollato di cose,/ di quelle che ho perdute/ e che non mi perdonano/ di quelle che non ho ancora avuto/ e che non posso perdonare”; c’è il memoriale con tutta la sua forza rievocativa; c’è la solitudine, quella di un mondo che non si ritrova; c’è la fuga e l’ansia del ritorno (sarebbe bello riavvolgere il nastro./ Ritornare al prima); c’è il viaggio di ogni giorno, in cui “Tu viaggi con me/…/ Corri sui miei pensieri,/…/ Porti il mio cuore nell’aria./ Cellula dissolta nello spazio/ Che perde luogo e tempo.”; c’è il sogno; e c’è la Poesia, sì, quella maiuscola, quella a cui la scrittrice offre tutta se stessa, perché sa che è l’unica cosa a non tradirla, ed è a lei che affida il suo messaggio vicissitudinale; lo fa colle onde del mare convinta che in ogni momento ed in ogni luogo possa riemergere per favorire la Bellezza del mondo, “Per non morire/ nel frastuono./ Per vivere d’amore.”. Un messaggio di sapore foscoliano, che tende a vincere il caduco con l’energia polisemica dell’arte. Un messaggio che si renda eterno come eterno vuole che sia il suo canto:“Quando spingo l’altalena/che mi fa arrivare più vicina alla luna/so che la poesia è libero volo./Ha le ali grandi e forti./ È’ salvezza.”…

Nazario Pardini

nazariopardini.blogspot

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