POETI STRANIERI: MAMTA SAGAR TRADOTTA DA PAOLO RUFFILLI

POETI STRANIERI: MAMTA SAGAR TRADOTTA DA PAOLO RUFFILLI

Mamta Sagar, indiana di Bangalore dove vive, è poetessa e traduttrice, scrive in lingua Kannada, conosciuta anche come canarese, una lingua dravidica meridionale parlata in India, principalmente nel sud dello stato di Karnataka, dalla musicalità accentuata. Le sue poesie e le sue prose si concentrano sulla politica dell’identità, sul femminismo, sulle questioni relative alle diversità linguistiche e culturali. Il suo recente lavoro creativo include kShaNabindu, una combinazione di poesia e musica in collaborazione con i musicisti Vasu Dixit e Bindumalini. (La notizia biobibliografica continua in coda alle poesie)

 

Una poesia sul fiume

Dentro il fiume c’è il cielo,

la nuvola, il sole freddo.

Ecco trattenuto nelle mie mani il fiume.

Se apro le mani,

il fiume si riversa in gocce, sparpagliando

cielo, nuvole e sole su di me.

Se bevo il fiume dalle mie mani,

allora dentro di me io sono

la nuvola, il cielo, il sole.

Dimmi un po’, chi mai è in chi?

 

Mia madre ed io 

Sono esattamente come mia madre

– corpo magro, dita ossute,

borse sotto gli occhi;

dentro, un cuore che è pesante

carico di preoccupazioni; una mente

che è assillata da pensieri che non può

facilmente sopportare; e, a vista,

un sorriso quieto in superficie –.

Sono esattamente come mia madre;

le sue lacrime scorrono nei miei occhi.

 

La canzone 

Come questa qui,

sopra la pagina

ecco ‘la canzone’;

come un disegno tatuato

è la canzone;

dalla pagina la parola suona,

le parole suonano l’una dietro l’altra;

una catena di parole-suoni

si solleva a galla nella brezza… ecco la canzone!

Adesso

sulla pagina

la canzone è fatta di parole

una canzone che vive nel silenzio.

 

Parole 

Perché parole come queste?

Gocce nere gocce di pioggia

su una superficie di spazio bianco!

Perché parole come queste?

Visibili, ma mute;

l’invisibile, ascoltato.

 

Bussano alla porta

                                Scritta in risposta all’arresto di cinque attivisti il 28 agosto

                                 2018, accusati di disturbo alla quiete pubblica

 Bussano alla porta

dall’esterno, dall’interno

le porte che si aprono da questo lato sono

spinte con forza verso quell’altro.

L’oscurità che irrompe dentro,

trascina le luci per le strade

anarchia, tumulto, il caos più assoluto…

quando l’oscurità si è diffusa dentro;

quelli che dormono nascosti sotto le loro

coltri accoglienti

non vedono mai il ROSSO del sangue

che filtra sotto i loro panni scuri

è un bussare, non così frequente

che ora si sente spesso da ogni parte!

 

(Traduzione dall’inglese di Paolo Ruffilli)

 

Le raccolte di poesia di Mamta Sagar sono: Kaada Navilina Hejje (1992), Nadiya Neerina Teva (1999), Hiige HaaLeya Maile HaaDu (2007), Hide & Seek (poesie scelte tradotte in inglese da Chitra Panikkar con il testo a fronte in Kannada, 2014). Ha pubblicato: i testi degli spettacoli musicali per bambini Chukki Chukki Chandakki (CVG, 1993), The Swing of Desire (traduzione inglese del suo testo ‘Mayye Bhaara Manave Bhaara’, 2004). Ha tradotto e curato Beyond Barriers: Slovenian-Kannada Literature Interactions (raccolta trilingue di poesie e racconti, 2011), Interversions (Poetrywala, 2018). Suoi testi sono su “The Charles River Journal” (Boston), “Agenda” (Sudafrica), “Lyrikline” (Berlino), “Journal of Transcultural Writings” (Leeds), “South Asian Studies News Letter” (IOWA), “Indian Literature” (India). È destinataria della rete di traduzione di scrittori della Commonwealth Foundation (2019), coinvolta in alcuni progetti di traduzione a livello internazionale. Attualmente lavora come docente di Scrittura Creativa presso l’Istituto di Arte, Design e Tecnologia di Srishti.

 

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