POETI STRANIERI: Krzysztof D. Szatrawski tradotto da Paolo Ruffilli
Krzysztof D. Szatrawski, è nato a Kętrzyn, in Polonia, nel 1961. Poeta, scrittore e filosofo. Nelle sue opere esplora in chiave estetica e filosofica la condizione umana, in prospettiva teorica e storica. È autore di otto libri di poesia: Posłanie ostatniego z epigonów (Olsztyn 1981), 24 godziny śmierci (Warszawa 1988), Poniżej snu (Olsztyn 1989), Wiersze graficzne (Olsztyn 1990), Tak cicho śpiewa północ (Olsztyn 1997), Pieśni miłości i rozstania (Olsztyn 1999), Wiek nowy (Olsztyn 2014), Czas płonących ogrodów (Olsztyn 2017). Come narratore ha pubblicato Requiem dla Bohatera (romanzo – Warszawa 1989) e Odjazd (racconti – Olsztyn 2006). (Vedi nota biobibliografica completa in coda)
Una chiamata dal profondo
Mi sveglio e mi alzo dall’oblio di un sogno
e dalla polvere senza speranza
divento di nuovo me stesso i vecchi guardano
dall’alto delle loro panchine riscaldate
i piccioni si disperdono in un colpo d’aria
senza peso come l’acqua
che ho bevuto dal pozzo
per calmare la mia ansia
conosco i loro nomi orgoglio
golosità dell’odio
mi sveglio e mi alzo dalla disperazione di un sogno
e lo so che
ora è il momento di rispondere
ho solo bisogno di un segno
una parola che rifletta la luce delle stelle
sto in piedi
il mio corpo è una pietra spezzata
ho allargato le palme delle mani e
mi sono scivolate via tutte le domande
mi alzo dal nulla del peccato e della sofferenza
in un nulla che sostituisce la mia gioia di essere nato
è ancora notte
i giardini dentro di me stanno bruciando
qualunque segno ci potesse essere
di una luce tremolante fredda
come se non fosse successo nulla
prima non ero in grado
di ricordare
La nuova conquista di Troia
la nuova conquista di Troia
accadrà a maggio verso le quattro del pomeriggio
i fiori spargeranno i loro petali e per un momento
il sole cadrà dalla sua strada
come se non ci fosse posto nel cielo
pieno di uccelli
e dello sventolio delle bandiere
i funzionari statali inarcheranno le sopracciglia
in un gesto di solidarietà stupito
sì
oggi Elena compirà vent’anni
sbadigliando e sfogliando riviste colorate
per gli ultimi pettegolezzi di Atene, le riviste di moda di Lesbo
la sua vita è come la vite appena germogliata
lungo le acque dello Scamandro
non può finire in nessun momento
no
se dovesse succedere qualcosa del genere
molto probabilmente sarebbe in un sogno a un’ora sconosciuta
quando i senatori chinano la testa sopra al tavolo
e i poeti divorano tutto a grandi morsi
lodando il cibo
con i suoi profumi irresistibili
che li ha portati a trovare
un ospite tanto generoso
eccoli dopo quarant’anni Elena
e il vecchio Achille con un coltello tra i denti
tuffarsi nel mondo virtuale della letteratura
lottare con i sistemi di valori
tagliando il cumulo delle allusioni
attraverso l’oscuro universo dei significati
perché nulla può essere negato
inevitabilità che spinge il nostro mondo
niente anche che non si possa non provare
perché niente è pigro quanto tutto il resto
e tuttavia delle azioni degli invasori si può
tu puoi
interpretare spontaneamente la conclusione
a proposito della stupidità dei sovrani
nonostante
presto o tardi
gli oppressori scappino in direzioni sconosciute
con la bocca piena d’oro
e con l’affermazione delle migliori intenzioni
i loro palazzi vuoti saranno pieni di uccelli che cantano
e prevarrà la gioia universale
ci saranno anche quelli che piangeranno di felicità
con un grido per la loro felicità e per la felicità in se stessa
e cosa chiederanno i bambini
che cos’è
questo
questo è solo un cavallo di legno
un cavallo a dondolo
comprato
a un prezzo promozionale rispondono le babysitter
e accendi la TV
per rispondere a ogni domanda
prima che qualcuno possa pensarci
è stato scritto molto tempo prima del nostro inizio
e ci sarà una grande gioia
e un digrignare di denti
Venditore di nomi
scrivo i nomi sulla sabbia
e rimuovo le impronte dei piedi del cieco
luminoso e lontano
il mercato sembra bruciare al sole
le mura della città sollevano le pietre
lascia che sia sempre così
lascia che i parchi sboccino nella follia
lascia che la gente riempia le strade, lascia i fieri carrelli blu
rotolare giù per il viale ombroso
e lascia che tutti i nomi diventino chiari
lascia che i nomi siano veri e fermi
dopo tutto li vendo per niente
forse qui troverai il suo nome
quella ragazza con gli occhi tristi
che passa dall’altra parte della strada
lascia che il ragazzo legga il suo nome
guardando le onde
ho dei nomi con una garanzia a vita
ho nomi economici per una notte e penso
che li ho effettivamente scritti tutti
sebbene così tanti se ne siano andati senza farcelo sapere
non li ho mai pronunciati
il cielo è limpido come la vista degli angeli
Mondo pieno di misericordia
il mondo è pieno di misericordia
nessun attimo scompare nell’infinito
nessuna presenza si ripete
e nessuno viene cancellato
lo spazio accetta le nostre parole
solleva i nostri pensieri e li continua
nei limiti cristallini delle possibilità
il mondo è pieno di misericordia
quando a un certo momento ce ne andiamo
siamo ancora da qualche altra parte
e sebbene alcuni possano vedere
che ci sciogliamo nelle distanze più remote
la misericordia assorbe ogni misura
e il tempo è come il modo in cui viaggiamo
mondo pieno di misericordia
immortale e immutabile
noi siamo una sua frazione e ci rimaniamo
sebbene non con ogni nostro elemento
anche se per natura siamo portati a conciliarci l’oggi
domani cambieremo quando capiremo
che siamo parte della sua anima
Traduzione dall’inglese di Paolo Ruffilli
Krzysztof D. Szatrawski ha studiato musica al Wyższa Szkoła Pedagogiczna a Olsztyn (oggi Uniwersytet Warmińsko-Mazurski) e teologia nell’Instytut Kultury Chrześcijańskiej im. Jana Pawła II. Ha conseguito il dottorato di ricerca e poi l’abilitazione presso l’Università Nicolas Copernicus di Toruń. Lavora come professore all’Università di Warmia e Mazury a Olsztyn. Le sue poesie sono anche usate come testi in numerose opere musicali di Katarzyna Brochocka, Bernard Chmielarz, Benedykt Konowalski e Marcin Wawruk. Per i testi registrati sull’album più venduto Warto żyć di Krzysztof Krawczyk nel settembre 2011 ha ricevuto il disco d’oro. Nel 2009 le poesie visive di Wiersze Graficzne (1990) sono apparse nel film polacco Mniejsze zło. È anche traduttore di poesia e prosa dall’inglese: Walt Whitman, TS. Eliot, Allen Ginsberg, Charles Bukowski, Tom Waits; dal tedesco: Arno Holz; dal russo: Boris Bartfeld, Vadim Mesyats e dall’ebraico: Yehuda Amichai. Come traduttore ha anche pubblicato i volumi di Maximilian Voloshin, Wiatr północno-wschodni (Olsztyn 2016) e Andrey Korowin, Życie z rozszerzeniem RU (Olsztyn 2018). È autore di numerosi lavori nel campo della musicologia e di studi di letteratura, storia e teoria della cultura. È presidente della Polish Writers Association – Olsztyn Branch, vicepresidente dell’Associazione per la cultura ebraica “B’Jachad”, membro di molte organizzazioni culturali e scientifiche.