LA SCELTA POEMATICA IN EDERLE
Continua la vivacissima vena creativa di uno dei nostri poeti, in qualche modo decano oggi della poesia italiana contemporanea: Arnaldo Ederle. E la prova ulteriore di tale vivacità è la sua nuova raccolta, Poemetti e racconti in versi (Lietocolle). Siamo, del resto, dentro il tipico modo di intendere la poesia da parte di Ederle, che attraversa la realtà riportando a noi lettori le mille voci, figure, situazioni, vicende che danno subito il senso delle cose della vita e del mondo, con un’attenzione coinvolgente ai sentimenti e alle emozioni, oltre che ai luoghi e alle atmosfere, alle idee e ai pensieri. Col tempo, la vena civile di Ederle si è andata evidenziando. E, così, sullo specchio delle personali reazioni e inclinazioni, si disegna anche la radiografia dell’altro da sé, al passo di una matrice della letteratura come parola dell’uomo. In questo senso, definito appunto civile, la poesia di Ederle ha accentuato la sua portata in qualche modo anche “filosofica”, organizzandosi in forma esteriore come possibile “contenitore” minimo volto a indagare per curiosità e per dubbi la realtà della vita e del mondo, oltre e dentro il grande silenzio che ci assedia. Una realtà che, magari indefinibile nella sua essenza ultima e decisiva, comunque appare indagata per spicchi e settori dietro al bisogno di conoscenza che assilla e trascina l’uomo e dietro ai molti segnali che partono dalle cose stesse. Libro sicuramente centrale nella produzione di Ederle, a sottolineatura evidente della sua maturità espressiva, i Poemetti e racconti in versi si muovono con la padronanza stilistica e metrica che ben conosciamo e alternano in un insieme molto coerente affondi lirici, folgoranti illuminazioni di pensiero, ragguagli elegiaci, tratti epigrammatici, spunti epico-poematici. …
Prefazione