LA RICERCA DELLA VERITÀ IN GIANI
Questa forza di pace di Maria Teresa Giani (Biblioteca dei Leoni) disegna il percorso dal sensibile all’io meditante, in una chiave morale, che impegna totalmente l’essere, ma secondo una prospettiva e un metodo che implicano nel rapporto con la realtà l’uso della ragione. Ci si muove dunque su una linea di logos, meditato e sofferto, capace di distendersi nei territori ardui del mistero con l’aiuto del cuore, che è in grado di attingere il soffio segreto non ancora misurabile, fino a farsi parte consapevole dell’incontro con Dio, “l’Uno, semplice e indivisibile, il fondamento trascendente e il sapiente, supremo principio di vita e coesione, insito nel cosmo individuale e nel cosmo universale”. La ricomposizione delle forze incommensurabili, l’incontro della linearità dell’eterno e della puntiformità del quotidiano contraddistinguono la poesia di Maria Teresa Giani. E le difficoltà di raggiungere sottili e inquieti equilibri sia esistenzialmente grazie al lavoro della scrittura, sia entro la scrittura stessa nel suo farsi, tramano tutto il suo discorso poetico, rendendolo come sospeso ieraticamente e incalzandolo nello stesso tempo in modo dinamico. La strenua ricerca di una verità profonda in sé e nelle cose viene a coincidere con la ricerca di essenzialità stilistica, nella strutturazione di testi unitari dall’ossatura scabra e coesa, ma nel contempo echeggianti di rispondenze e risonanze interne e seducenti per musicalità. È un percorso formale che va rarefacendosi e asciugandosi in corrispondenza di una maggiore astrattezza dei soggetti, sino all’approdo ad un “amore ragionato” verso la realtà divina. Come dice l’autrice, “Il frutto maturo del progressivo spogliarsi di sé è l’intensa esperienza del divino, la percezione d’un’amorevole, luminosa pienezza, come quando al ritrarsi della notte lo spazio si riempie di luce, e un senso di totalità e unità traboccante di gratitudine e pace”, a possibile spiegazione dello stesso titolo della raccolta, che vive nell’effetto poeticamente originale e straordinario di coniugare investigazione e misticismo, logica e metafisica, attraverso un orfismo fatto scivolare dal grado elegiaco al puro cristallo della visione illuminata.
Editoriale