L’AFFRESCO D’INSIEME DI SUSANNA PIANO

L’AFFRESCO D’INSIEME DI SUSANNA PIANO

Apprezzo lo splendido Light Room 851.92 (Aragno Editore) di Susanna Piano, avendolo letto con piani sovrapposti e intrecciati, per l’abilità fisiologica, la sensibilità espressiva e la giovanilità della sua scorrevolezza concettuosa, quasi perentoriamente epigrammatica (come la 128.1 “questo corpo è la stanza / dove l’anima danza” o la 129 “scende la vita / pioggia discesa / tuttora invisibile / rimane l’ascesa” o ancora la 152 “nascosto / in un abbraccio delle labbra / sta il bacio: / zittisce, ogni parola tace / ed il suo silenzio è brace”). La 910.92 adombra cadenze addirittura infantili (“Mai tanta felicità fu più infelice / e tu mai così felice / nella più pura infelicità”), nell’azzardare percorsi di lunghissima, accurata, scontenta correzione. Visionaria la 535 (“vederle o immaginarle / dalla finestra di una stanza / quando la notte all’alba si cuce / le nozze del buio con la luce”). Libro meritevole per  l’affresco d’insieme, con la tenuta di un respiro che non cede mai alla malinconia né all’accento compiaciuto, per la disciplina di un lavoro lungo e accurato che pervade il tutto.

Carlo Villa

1 commento su “L’AFFRESCO D’INSIEME DI SUSANNA PIANO”

  1. Condivido completamente questa recensione, avendo letto il libro e consigliandolo a tutti, mi è piaciuto scoprire cosa si nasconde dietro quei codici, che non sono lasciati al caso, tutt’altro, regalano nuovi significati e visioni ogni volta. Apprezzo che siano poesie brevi, da gustare la mattina quando la luce entra proprio nella stanza, e ancora di più la sera, quando al di là di un vetro opaco, una luce rischiara dal buio di fuori portando, perché no, anche una maggiore consapevolezza interiore.

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