IL PATTO CON LA NATURA IN UMBERTO SEGATO
La nuova raccolta di poesie di Umberto Segato Specchio in uno specchio riflesso (Edizioni del Leone) è la prosecuzione ideale della precedente, Viaggio a vista. I temi là affrontati, o anche solo accennati, qui vengono approfonditi: il sentimento del tempo, l’inattualità e l’estraneità dell’uomo a un mondo che è pur opera sua, lo sradicamento dalla Storia. L’uomo moderno vive in bilico tra nostalgia e distacco, nostalgia per un’età più felice anche se vagamente collocata, e separazione dal mondo nel quale vive. Le coordinate con le quali navigava non sono più valide. In questo viaggio privo di direzione, almeno fino a quando i cartografi navali non avranno disegnato nuove rotte, non c’è però naufragio. Tra i confusi rumori del presente si può percepire la voce lontana, e mai taciuta, che viene dalle nostre origini. Quando si perde la strada si riparte da un luogo conosciuto. Che per l’uomo occidentale sono le radici della sua cultura: il mito, l’antico patto con la natura dove regna Eros, forza oscura e primigenia. Poiché la carne — tramite di vita e di sopravvivenza — possiede il linguaggio forte che nessuna perdita di senso potrà mai cancellare, e con il quale l’uomo può cominciare a ricostruire un nuovo rapporto con sé, con il mondo, con l’Altro. Eros è il dio da cui hanno sempre promanato Arte e Vita. Alla sua eterna presenza, come a un messaggio di speranza, è ispirata, anche se in maniera problematica, l’ultima parte della raccolta.
Editoriale