‘VIAGGIO A VISTA’ DI UMBERTO SEGATO
Tutte le poesie della raccolta Viaggio a vista di Umberto Segato (Edizioni del Leone), hanno un tema costante che, come un fiume carsico, affiora ogni tanto e poi scompare: quello dell’inattualità dell’individuo in quest’epoca storica. L’uomo si sente fuori dal tempo, sfasato rispetto alla storia. Eppure è l’uomo che fa la storia. Questo sentimento dei tempi procede parallelo con un altro tema, più alla luce, che è quello dell’inappartenenza a una terra. La fatalità dell’accadere storico trova specchio nella fatalità dello scorrere del tempo. Il tempo è indifferente alla più profonda “passione” umana: il bisogno di immortalità. Nella vita dell’uomo c’è un trauma, subito rimosso, ed è quello della morte. La lotta dell’uomo contro la morte per l’immortalità è una lotta persa in partenza. Di qui la vita, il suo scorrere sentito come offesa, contraddizione, paradosso, sopportati con malinconico stoicismo. Di qui la poesia, come invenzione dell’eterno. Nei versi di Umberto Segato, si dichiara una nostalgia non del passato o dell’infanzia, ma di una dimensione del tempo che i Tempi hanno definitivamente mutato. E questa nostalgia è il sentimento dell’inattualità, in un misterioso e vibrante “viaggio a vista”.
Editoriale