I PHARMAKA DI FABIO DAINOTTI
Minuscoli pharmaka, in questo Un mondo gnomo di Fabio Dainotti (Millelire Stampa alternativa),per esorcizzare l’ansia, per compensare perdite e furti del Tempo, a funzionamento ironico, giocoso. La poesia d’amore, sembra dirci Dainotti, non è soggetta nel tempo a grandi mutazioni, si nutre e cresce di atmosfere, di allusioni e ammicchi, per minimi spostamenti e condensazioni. Ammaliato, stregato da un ritmo, da una parola, da un filo in fuga di versi, il poeta ne convoca l’autore spodestandolo della sua verità (che si chiami Omero o Virgilio, Catullo, Properzio o Orazio), per approfittare amabilmente della sua disponibilità, lasciando da parte il proprio tempo, le convenzioni letterarie, ogni divieto e censura, e dar così vita a minimi congegni, dove tutti i desideri sembrano definitivamente appagarsi. È così che la poesia si rivela, più che un’arma di conquista o la celebrazione di un possesso, un gioco di maschere, un minuetto grazioso e crudele di nascondimenti e svelamenti, in cui paradossalmente chi dice io dà vita e voce a meccanismi di occultamento e rimozione della passione che durano lo spazio di un testo ma con l’ambizione di resistere eternamente, almeno sull’autorità di complici e modelli.
Prefazione