LA RICERCA DI ALDO FERRARIS

LA RICERCA DI ALDO FERRARIS

Aldo Ferraris è un poeta di lungo corso, che ha pubblicato da giovane per la rivista “Niebo” e che ho avuto il piacere di ospitare anche sulla rivista “Atelier”, tanto per citare due estremi significativi della sua biografia. È anche una bella persona, di una squisitezza e di una modestia rare, in questo mondo in generale e nel mondo della poesia in particolare. Ha appena pubblicato una antologia che documenta 36 anni di poesia, intitolata Parola a me vicina. Poesie 1972-2008 (Giuliano Ladolfi Editore), che merita attenzione e che segnalo agli eventuali critici di poesia (ne esistono ancora?). «Ho iniziato presto a scrivere», così spiega l’autore stesso introducendo il volume, «e ho pubblicato il mio primo (acerbo) libro a 21 anni, seguendo un percorso di progressiva maturazione e consapevolezza del mezzo linguistico che andavo esplorando. Da principio è stata una ricerca spasmodica sul linguaggio, quasi un corpo a corpo, che ha dato esiti controversi e a volte poesie non convincenti, di cui ho voluto comunque documentare la presenza. La completa e consapevole maturazione del mio linguaggio si è rivelata all’inizio degli anni ’90, quando forma e soggetto, significante e significato, si sono finalmente fusi in immagini e termini che io considero armonici e comunicativi». La varietà di soluzioni è in effetti ben documentata dal volume, che disegna una parabola che dalla sperimentazione degli esordi giunge a una poesia più tersa, melodica, ma senza perdere un dato importante: il sentimento di appartenenza a una struttura. Ogni poesia è tassello di un discorso, compone un pannello che dialoga con le figure con cui fa corpo, di raccolta in raccolta. Una certa serialità costruttiva (talvolta i libri di poesia di Aldo Ferraris sono esplicitamente modulari) resta il segno di una scrittura sempre artigianalmente consapevole, sempre attenta alla dignità della forma. Credo che il progressivo illimpidimento della propria voce sia una costante piuttosto universale: all’inizio si è sempre complessi, muscolosi, nel tentativo di scoprire la propria potenza e i propri limiti. Poi, ci si intona. Ma non tutti riescono in questo cammino, che dunque non può definirsi scontato. Nel caso di Aldo Ferraris, anche il fatto che egli si stia dedicando negli ultimi anni anche alla scrittura per l’infanzia è per me un’ulteriore riprova di questo suo progresso.

Andrea Temporelli

AT

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