L’OLTRECLINICA DI OTTIERO OTTIERI

L’OLTRECLINICA DI OTTIERO OTTIERI

Il protagonista dell’insolito poema L’infermiera di Pisa (Garzanti) di Ottiero Ottieri è un “rifugiato” in clinica, dove si abbandona all’affabulazione e alla scrittura per reagire a insofferenza e noia. “Aveva fatto della clinica un mondo, / del mondo una clinica” dice di lui l’autore, “sognava libertà ad occhi aperti / libertà da tutto.” Spinto all’azione dai medici, il protagonista è recalcitrante e incline, piuttosto, alle divagazioni della mente. Una mente che a tratti è assalita dalle ossessioni, nell’incapacità di superare i traumi del passato, e in una sorta di condanna inevitabile, dalla quale l’io riemerge per intermittenze, lusingato da vanità dongiovannesche (le avance nei confronti della bella infermiera di Pisa), catturato dal sogno di consegnare alla scrittura la propria salvezza, ripescato da un insospettato rigurgito vitalistico. L’attraversamento dell’alcol come rimedio alle sofferenze dell’animo, la pronuncia del sesso come costante pratica della trasgressione, la consapevolezza della divaricazione incolmabile tra il desiderio della mente e la realtà dei sensi, tutto questo ed altro si dichiara potentemente, tra camere soffocanti d’ospedale e corridoi di fuga verso l’oltre-clinica. È la registrazione quasi in presa diretta (sul nastro di un magnetofono) delle riflessioni di chi ha conosciuto tutte le malattie della volontà e ha provato tutte le possibili cure, quelle costruite “all’europea” sulla parola e sull’anima e quelle fondate “americanamente” sulla chimica e sul corpo. Le stoccate comiche e le impennate tragiche si alternano continuamente in questa dissacrante e autobiografica confessione di Ottiero Ottieri, in un viaggio al termine della notte dal quale la mente riaffiora insieme ingenua e navigata, pura e corrotta, lucida e tenera. E la voce non ha più incrinature e riesce a pronunciare senza timore anche l’impronunciabile, che è poi il vuoto assoluto in cui galleggia la vita del protagonista.

Paolo Ruffilli

Il Resto del Carlino

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