Giorgio
Bassani
è nato a Bologna
nel
1916 da
una famiglia ebraica
originaria di Ferrara,
dove ha
trascorso l'infanzia e
l'adolescenza. Ha lavorato a Milano per l’editore Feltrinelli,
trasferendosi
poi a Roma, dove è morto nel 2000. È stato collaboratore delle riviste
“Botteghe Oscure”, “Paragone”, “La Fiera Letteraria”, “Nuovi
Argomenti”, “Il
Mondo”, “Officina”. La sua
produzione
poetica comprende: Storie
dei poveri amanti e altri versi
(1945, 1946), Tè lucis ante: 1945-1947 (1947), Un 'altra libertà (1951), L'alba ai vetri.
Poesie 1942-1950
(1963), Epitaffio (1974), In gran segreto
(1978), In rima e senza (1982, Premio Bagutta). La
sua produzione narrativa comprende: Cinque
storie ferraresi
(1956, Premio Strega), Il giardino dei Finzi-Contini
(1962,
Premio Viareggio), L’airone (1968,
Premio Campiello), L'odore
del fieno (1972),
Il
romanzo di Ferrara (1974,
1980). Di saggistica: Le
parole preparate e altri scritti di letteratura
(1966), Di là dal cuore (1984).
Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Bassani
Web
http://fondazionegiorgiobassani.it/biografia.htm
POESIE
da
In rima e senza
No
non aggiungerò nuova legna
No
non aggiungerò nuova legna
al
fuoco lasciamo
che
la legna che già c’è si consumi
a
poco a poco
che
la vampa si trasformi
a
poco a poco in brace
ed
io e te zitti – seduti
uno
a finaco dell’altro – dal fondo
buio
della sala a guardare
spegnersi
finalmente
anche
quella.
Verso
Ferrara
È a
quest’ora che vanno per calde erbe infinite
verso Ferrara gli ultimi treni, con fischi lenti
salutano la sera, affondano indolenti
nel sonno che via via là spegne pievi rosse, turrite.
Dai
finestrini
aperti l’alcool delle marcite
entra un po’ a velare il lustro delle povere panche.
Dei poveri amanti in maglia scioglie le dita stanche,
fa deserte di baci le labbra inaridite.
Le
leggi razziali
La
magnolia che sta giusto nel mezzol
del
giardino di casa nostra a Ferrara
è
proprio lei la stessa che ritorna
in
pressoché tutti i miei libri.
La
piantammo nel ‘39
pochi
mesi dopo la promulgazione
delle
leggi razziali con cerimonia
che
riuscì a metà solenne e a metà comica
tutti
quanti abbastanza allegri
se
Dio vuole
in
barba al noioso ebraismo
metastorico.
Costretta
fra quattro impervie pareti
piuttosto
prossime crebbe
nera
luminosa invadente
puntando
decisa
verso
l’imminente cielo
piena
giorno e notte di bigi
passeri
di bruni merli
guatati
senza riposo
giù
da pregne gatte
nonché
da mia madre
anch’essa
spiante indefessa
da
dietro il davanzale
traboccante
ognora
delle
sue briciole.
Dritta
dalla base al vertice come una spada
ormai
fuoriesce oltre i tetti circostanti
ormai
può guardare la città
da
ogni parte e l’infinito
spazio
verde che la circonda
ma
adesso incerta lo so
lo
vedo
d’un
tratto espansa lassù
sulla
vetta d’un tratto debole nel sole
come
chi all’improvviso non sa
raggiunto
che abbia il termine
d’un
viaggio lunghissimo
la
strada da prendere
che
cosa fare.
Per il
Parco di Ninfa
Perché
dell’avvenire cui si assume esitante
ancora
la mia vita verrà un riso? Oh distante
isola
del passato, là, che chiama, che invita!
Quel
suo lume non è il tuo, morte, intriso e tremante.
La
vita
La
vita è uno degli atti
musicali
e
sui suoi temi
fondamentali
sulle
sue frasi
propriamente
essenziali
non
ama affatto
indugiare.
Assoluto
Lo
Spirito, l'Amore,
anche
come semplice prodotto
di
un meccanismo
esistono
di per sé
ben
al di là del nostro ventre
e
del nostro cuore
continuano
imperterriti
a
lasciare che niente
sia
sempre e solo avuto
a
rappresentare
un
valore assoluto